Se si eseguono lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, si ha diritto ai benefici del Bonus Mobili ed elettrodomestici più volte.
Il bonus spetta per ognuno degli immobili del contribuente oggetto di ristrutturazione e l’importo massimo di euro 16.000 per il 2021, va riferito a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
Il bonus per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici nuovi è stato riveduto e il tetto di spesa, su cui calcolare la detrazione del 50%, elevato da euro 10.000 a euro 16.000 dal il 2021.
Si può usufruire della detrazione IRPEF del 50% della spesa per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, per i forni classe A, solamente se l’acquisto di tali beni sono destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Per ottenere il bonus mobili e grandi elettrodomestici è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella dell’acquisto dei beni. Questo non significa che le spese di ristrutturazione debbano essere sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile, il punto fermo è la data d’inizio dei lavori di ristrutturazione.
Per provare che la data d’inizio dei lavori è anteriore, alle spese per mobili e arredi, è sufficiente esibire la comunicazione d’inizio lavori inviata all’ufficio tecnico del Comune e, quando non è indispensabile, basta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Dal 2018 è necessario comunicare all’ENEA tutti gli acquisti elettrodomestici per i quali si chiede i bonus come: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici.
Tutte le informazioni sull’invio della comunicazione sono disponibili sul sito dell’ENEA alla pagina dedicata al bonus casa. La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni, ma la comunicazione è opportuna per evitare di dover dare prova e chiarimenti degli acquisti effettuati all’Agenzia.
Sul sito ENEA è possibile leggere anche i tipi d’interventi che usufruiscono delle detrazioni fiscali del 50% previste per le ristrutturazioni edilizie e l’elenco degli elettrodomestici.
Per semplificare si elencano a mo’ di esempio i mobili e arredi che possono rientrare nell’agevolazione:
– Letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi d’illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Per i grandi elettrodomestici:
Frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Rientrano tra le spese anche quelle per il trasporto e montaggio di beni acquistati.
Come effettuare i pagamenti per il Bonus Mobili.
Non con assegni bancari e neanche con denaro contante, ma con bonifico bancario ordinario (non quello soggetto a ritenuta, come invece è previsto per i lavori di ristrutturazione). È possibile pagare anche con carte di credito o di debito, ma quel che più rileva è la conservazione del documento che prova il pagamento.
Quindi, va conservata la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito), la documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture, di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni acquistati e dei trasporti e montaggio degli stessi. Va bene anche lo scontrino rilasciato dal venditore che riporta il codice fiscale dell’acquirente e gli stessi elementi richiesti per la fattura.
Ricordiamo subito che l’agevolazione per gli acquisti che si effettuano nel 2021, con il nuovo limite a 16.000 euro, può essere richiesta solo da coloro che realizzano un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2020.
Il bonus irrobustito a 16.000 euro permette di usufruire, per l’anno 2021, di una detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. In alternativa, della deduzione in dieci quote annuali, è possibile scegliere di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.
La detrazione per il Bonus Mobili spetta se si eseguono lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Attenzione però a ricordare che ci sia coincidenza tra il soggetto che intende usufruire della detrazione per il Bonus Mobili e quello che sostiene le spese di ristrutturazione.
Non danno diritto al bonus i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni).
In effetti, il bonus per il recupero del patrimonio edilizio e quello per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, per alcuni versi viaggiano insieme, ma anche la sostituzione della caldaia, che realizza un risparmio energetico, rispetto alla situazione preesistente, può rientrare nella manutenzione straordinaria in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento (pag. 4 della GUIDA “Bonus mobili ed elettrodomestici”).Limiti e tempi per utilizzare il Bonus Mobili di 10.000 e 16.000 euro.
Il Bonus Mobili, per gli acquisti effettuati nel 2020 con i lavori iniziati nel 2019 e proseguiti nel 2020, spetta nella vecchia misura di 10.000 euro, al netto degli acquisti già effettuati nel 2019 (esempio: acquisti per 3.000 euro effettuati nel 2019 consentono di acquistare mobili ed elettrodomestici per altri 7.000 euro).
Per gli acquisti effettuati nel 2021 con i lavori iniziati nel 2020 e proseguiti nel 2021, la detrazione per il Bonus Mobili spetta nella nuova misura di 16.000 euro, al netto degli acquisti già effettuati nel 2020. Ovviamente per l’acquisto di mobili effettuati nel 2020 si applica il vecchio limite di 10.000 euro.
Memo.
Ricordiamo che per gli interventi che riguardano il recupero del patrimonio edilizio, per effetto delle proroghe, la percentuale di detrazione è stata confermata al 50% con un importo massimo di spesa di 96.000 euro, e che è possibile optare per la cessione del credito e per lo sconto in fattura. Su questi lavori, inoltre, è applicabile l’Iva ridotta al 10%.
Luca De Franciscis dottore commercialista
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