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Bonus mobili: i documenti controllati dal Fisco, ecco cosa conservare e per quanto tempo – InvestireOggi.it

Dalla ricevuta del bonifico alla fattura di acquisto dei beni agevolati, ecco come proteggersi dai controlli del fisco sul bonus mobili

In caso di deduzioni o detrazioni ripartite in più rate, come il bonus mobili, il termine dei 5 anni per i quali deve essere conservata la documentazione, decorre dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è esposta la singola rata. Da qui, è importante capire qual è la documentazione da conservare ai fini del bonus mobili per mettersi al riparo da eventuali controlli del fisco.

Il bonus mobili

Il bonus mobili è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro. Comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per il 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è elevato a 16.000 euro. Il tetto di spesa è stato innalzato con la Legge di bilancio 2021.

Bonus mobili: i documenti da conservare e i controlli del Fisco

I documenti relativi alla dichiarazione di quest’anno vanno conservati fino al 31 dicembre 2026, termine entro il quale l’amministrazione fiscale può richiederli.

In caso di deduzioni o detrazioni ripartite in più rate, come il bonus mobili,  il termine decorre dall’anno in cui è stata presentata la dichiarazione in cui è esposta la singola rata (circolare 7/e 2021).

Da qui, è lecito chiedersi qual è la documentazione da conservare ai fini del bonus mobili.

Ai fini della detrazione deve essere conservata la documentazione attestante l’effettivo pagamento e le fatture di acquisto dei beni con la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti (Circolare 18.09.

2013 n. 29/E, paragrafo 3.6).

Lo scontrino (documento commerciale) che riporta il codice fiscale dell’acquirente, unitamente all’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni acquistati, è equivalente alla fattura. Lo scontrino che non riporta il codice fiscale dell’acquirente può comunque consentire la fruizione della detrazione se contiene l’indicazione della natura, qualità e quantità dei beni acquistati ed è riconducibile al contribuente titolare della carta di debito, carte di credito, in base alla corrispondenza con i dati del pagamento.

Dunque, sintetizzando, è necessario conservare:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Argomenti: Detrazione 50, Fisco e tasse

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