È in scadenza a fine anno il bonus mobili, l’agevolazione che prevede una detrazione del 50% sui costi sostenuti per acquistare grandi elettrodomestici (classe energetica A) e mobili per case oggetto di ristrutturazione.
Salvo eventuali proroghe nella nuova legge di Bilancio 2022, il bonus mobili è destinato a esaurirsi entro il 31 dicembre 2021 insieme al bonus facciate, il bonus verde o l’ecobonus. Vediamo dunque come richiederlo e per quali spese è garantita la detrazione del 50%.
Bonus mobili: cos’è
Il bonus mobili è una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (nel caso di forni o lavasciuga classe A o superiore), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Bonus mobili, quale spese copre
La detrazione spetta per l’acquisto di mobili nuovi: ad esempio letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Spetta inoltre per l’acquisto di elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.
Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Bonus mobili, i limiti di spesa
Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 16mila euro (10mila euro per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2020) riferito, complessivamente, alle
spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo.
Ricordiamo che fino al 31 dicembre 2020, la detrazione era calcolata su un importo massimo di 10mila euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Per il 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è stato elevato a 16mila euro, ma solo per le ristrutturazioni fatte a partire dall’1 gennaio 2021. I pagamenti vanno sempre effettuati con bonifico o carta di debito o credito.
I limiti di spesa sono i seguenti:
- ristrutturazione tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2020: limite di spesa 10mila euro;
- ristrutturazione tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2021: limite di spesa 16mila euro.
Bonus mobili 2021, i lavori che rientrano nell’agevolazione
Per avere l’agevolazione è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Gli interventi edilizi per ottenere la detrazione devono riguardare:
- lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Per una lista completa degli interventi che rientrano nella manovra è possibile consultare la guida dell’Agenzia delle Entrate.
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