Il bonus mobili è un’agevolazione fiscale in vigore per tutto il 2021. La nuova legge di Bilancio approvata lo scorso 30 dicembre ha alzato il tetto massimo di spesa che ora arriva a 16.000 euro (rispetto ai precedenti 10.000 euro), mentre la detrazione resta del 50% per l’acquisto di arredi o elettrodomestici in immobili oggetto di ristrutturazioni dal 1° gennaio 2020.
L’incentivo sarà disponibile, a meno di ulteriori proroghe, fino al 31 dicembre 2021 e si può detrarre in dichiarazione dei redditi. Non è prevista la possibilità di optare per la cessione del credito o lo sconto in fattura.
In cosa consiste la detrazione
Come già accennato, l’importo detraibile massimo del bonus passa da 10.000 euro a 16.000 euro Iva inclusa. Il limite è riferito alla singola unità immobiliare, quindi se si hanno più immobili si possono avere più bonus. La detrazione Irpef è pari al 50% ed è ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Il bonus mobili può essere cumulato con il bonus ristrutturazione 2021.
L’agevolazione vale per gli acquisti che si effettuano nel 2021, ma può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2020. Per gli acquisti effettuati nel 2020, invece, è possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2019. Nel bonus rientra l’acquisto di mobili nuovi come ad esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Rientrano nel bonus anche gli elettrodomestici come frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche e forni a microonde (classe A+/A o A+ per forni e lavasciuga). Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento
I requisiti per accedere al bonus
Per ottenere il bonus si devono rispettare alcuni requisiti. Il principale è che i mobili e gli elettrodomestici devono essere acquistati a seguito di una ristrutturazione e devono essere nuovi. Inoltre, per quanto riguarda gli elettrodomestici, la classe energetica non deve essere inferiore alla A+, eccetto i forni che possono appartenere anche alla classe A. Nella detrazione sono comprese anche le spese di trasporto e montaggio.
Gli acquisti dei mobili ed elettrodomestici devono essere effettuati dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione, mentre non è importante il momento del pagamento.
I lavori di ristrutturazione possono interessare sia gli immobili che gli edifici. Per quanto riguarda gli appartamenti, il bonus ha validità in caso di interventi straordinari in abitazioni, ville o mansarde e nello specifico:
- opere destinate al risanamento o al restauro conservativo;
- ristrutturazione;
- ricostruzione di un immobile danneggiato a seguito di una calamità solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Nel caso di edifici, il bonus si può ottenere a seguito di lavori di:
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione da parte di imprese edili o cooperative edilizie dietro l’assicurazione di vendere o assegnare l’immobile entro e non oltre 18 mesi dal termine dei lavori;
- manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo indirizzato a parti comuni del condominio.
I documenti per ottenere il bonus
Quando si presenta la dichiarazione dei redditi al documento si dovrà allegare:
- scontrino o fattura d’acquisto: su ogni documento deve essere presente il codice fiscale dell’acquirente, inoltre deve essere indicata la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti;
- ricevuta del bonifico o della carta di credito: i pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario o postale in cui dovrà essere inserita la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA o codice fiscale del destinatario del bonifico. In alternativa si può pagare anche con carta di credito o di debito. Il pagamento può essere anche rateizzato a patto che la società finanziatrice effettui il pagamento della merce con bonifico o carta di credito e l’acquirente deve avere una copia della ricevuta del pagamento;
- dichiarazione di ristrutturazione: che consiste nella comunicazione al Comune in cui è situato l’immobile tramite Cila, Scia o Dia;
- titolo abilitativo comunale: indica la data di inizio dei lavori o una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
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