Il bonus mobili è incluso nella lista di bonus che hanno ottenuto la proroga nel 2022, ma in cosa consiste? I beneficiari di questo bonus possono usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici a patto che si trovino in determinate condizioni. Cambiare elettrodomestici come la lavatrice, la lavastoviglie o il forno può essere una spesa non indifferente. Inoltre, per quanto la classe A+++ alleggerisca l’impatto ambientale, lo smaltimento di grandi elettrodomestici è sempre inquinante. Comunque, il bonus mobili è un’ottima occasione per coloro che si accingono ad acquistare da zero mobili ed elettrodomestici per la loro casa nuova (e non). Vediamo come fare per ottenerlo.
Chi può fare richiesta del bonus mobili 2022?
L’agevolazione spetta per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 e può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.
Il bonus mobili, quindi, spetta solo nel momento in cui viene realizzata una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.
Nel caso di interventi su parti condominiali, come guardiole, appartamento del portiere, lavatoi, i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Se vengono acquistati arredi per la propria abitazione, il bonus mobili 2022 non è concesso.
Bonus mobili 2022, cosa si può acquistare?
Per quanto riguarda invece gli elettrodomestici, è possibile l’acquisto dei soli elettrodomestici detti bianchi, di classe energetica non inferiore classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica.
I beneficiari del bonus possono acquistare sia mobili che elettrodomestici. Per quanto riguarda i primi parliamo di mobili tradizionali nuovi. Si intendono tutti gli arredi classici di cucina, soggiorno, camere da letto e bagni. Sono inclusi letti e materassi, armadi, cassettiere, credenze, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, armadi e scansie, poltrone, divani, tavolini, ecc. Non rientrano nell’agevolazione gli acquisti di mobili usati o di antiquariato. Sono esclusi anche i sanitari del bagno, le tende e i tendaggi.
Sono inclusi nell’agevolazione anche i complementi di arredo costituiti da apparecchi di illuminazione (lampadari, faretti, lampade, ecc.) che risultino necessari alle opere di ristrutturazione.
Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto si possono includere anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. L’importante è che le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione e che non si superi la soglia massima di 10.000€.
Come pagare e quali documenti conservare
Il bonus mobili non prevede lo sconto in fattura o la cessione di credito, come per il super ecobonus e altri, è possibile solo in caso di detrazione nella dichiarazione dei redditi. Il pagamento deve avvenire per mezzo di bonifico bancario o postale, carte di credito o debito. Non sono ammessi in nessun caso contanti, assegni bancari o altri mezzi di pagamento.
Sono da conservare le fatture, o lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente, con la specifica della natura, della qualità e della quantità dei beni e dei servizi acquistati, e le ricevute di pagamento.
Se lo scontrino o la fattura non riportano i dati del compratore, si può fruire del bonus se è possibile ricondurli al contribuente titolare del bancomat in base alla corrispondenza con i dati della transazione.
Rispettando tutte queste prescrizioni, la detrazione può essere fruita anche nel caso di mobili e grandi elettrodomestici acquistati all’estero.
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