Negli ultimi tempi i vari bonus ristrutturazione sono stati e sono ancora nell’occhio del ciclone per via delle ingenti modifiche subite ad opera di una serie di testi di legge.
In genere, sono tutte modifiche che non vanno a favore dei cittadini, perché comportano una riduzione di importi delle agevolazioni o una diminuzione del tempo di vita, basta guardare quanto accaduto al bonus facciate con la detrazione ridotta del 30% e al Superbonus 110%, che invece vede tra pochissimo l’esclusione delle villette dal beneficio.
Altro bonus su cui la scure della Legge di Bilancio 2022 si è abbattuta è il bonus mobili ed elettrodomestici, drasticamente ridotto negli importi rispetto all’anno scorso.
In realtà, tale incentivo subisce anche un aggiustamento per quanto riguarda le spese agevolabili e nello specifico i grandi elettrodomestici ammessi all’acquisto, al fine di adeguare la normativa alla nuova classificazione energetica in vigore da marzo 2021.
Quello che però di questo incentivo pochi sanno è che se viene sbloccato dopo il lavori di ristrutturazione a casa, si ha diritto alla detrazione per le spese di arredo anche eseguendo meno ingenti operazioni di manutenzione straordinaria delle villette e manutenzione ordinaria dei condomini.
Insomma, se il bonus mobili può essere usato dopo le ristrutturazioni di un immobile, tale definizione non implica per forza imponenti lavori edilizi, ma ad esempio se ne ha accesso anche installando una stufa a pellet.
Inoltre, la normativa aggiornata definisce la compatibilità del bonus mobili ed elettrodomestici nel 2022 se le operazioni di manutenzione o gli interventi edilizi sono realizzati sfruttando un altro dei bonus ristrutturazione.
Vediamo come funziona per importi, requisiti, scadenze e spese ammesse il bonus mobili ed elettrodomestici 2022-2024.
Che cos’è il bonus mobili ed elettrodomestici? Quali sono le novità di quest’anno?
Priamo prima di tutto nel definire cosa sia il bonus mobili e perché viene considerato uno dei “bonus edilizi” anche se in realtà le spese agevolabili sono quelle di arredo.
Il bonus mobili ed elettrodomestici è un finanziamento statale per arredare casa, se questa è stata oggetto l’anno prima di ristrutturazione o di manutenzione, che consiste in una detrazione d’imposta del 50% dei costi, da scontare in dieci anni e dieci quote uguali.
In parole povere, l’importo spettante a ciascun beneficiario come bonus mobili sarà diviso in dieci quote e l’importo di ciascuna di esse sarà sottratto al totale che ogni anno il beneficiario deve pagare allo Stato come Irpef, cioè come tasse.
In pratica, è uno sconto sulle tasse che si estingue in dieci anni, poiché tale incentivo non ammette sconto in fattura e cessione del credito.
DetrazioniFacili offre una valida spiegazione su cosa sia e come si realizzi la cessione del credito, ecco il video YouTube:
Come si calcolano gli importi del bonus mobili ed elettrodomestici?
Veniamo agli importi del bonus mobili perché questi differiscono a seconda dell’anno in cui le spese sono state o saranno sostenute.
Ovvero, il bonus mobili consiste sempre in una detrazione d’imposta che è pari alla metà dei costi sostenuti, solo che questo 50% di rimborso si può applicare ad un massimale di spesa, che differisce nel 2021, nel 2022 e nel biennio 2023-2024.
Per le spese sostenute 2021 il rimborso del 50% offerto dal bonus mobili ed elettrodomestici si applicava fino al limite di spesa di 16.000 euro, quindi l’incentivo in sé poteva avere un importo massimo di 8.000 euro ad immobile, appunto la metà dei costi.
Le spese sostenute nel 2022 sono agevolabili solo entro il massimale di 10.000 euro, quindi il bonus mobili ed elettrodomestici quest’anno può assegnare a ciascun beneficiario solo un importo massimo pari a 5.000 euro per unità immobiliare.
Per i due anni che seguono, cioè il 2023 e il 2024, il massimale di spesa scende a 5.000 euro e quindi il bonus mobili ed elettrodomestici si riduce anche lui a 2.500 euro per unità immobiliare.
Novità sulle spese ammesse dal bonus mobili ed elettrodomestici a partire dal 2022
Veniamo a cosa si può acquistare con il bonus mobili, che ammette tutti i tipi di elementi di arredo, ma esclude i complementi quali pavimenti, tendaggi di ogni genere, porte e ovviamente anche gli infissi.
Ancora, sono considerarsi spese detraibili ai fini del bonus mobili i grandi elettrodomestici, se rispettano alcuni requisiti energetici che possono essere verificati sulla guida pdf disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Se si confronta la guida di quest’anno con quella dell’anno scorso si può vedere una variazione nei requisiti dei grandi elettrodomestici da acquistare, tuttavia non c’è nessuna differenza reale, semplicemente dall’anno scorso è il modo con cui si classificano energeticamente gli apparecchi ad essere cambiato.
Per usare il bonus mobili ed elettrodomestici c’è ancora un requisito importante da rispettare e cioè che la stessa persona deve pagare le spese di ristrutturazione e gli arredi, anche se si tratta di coniugi comproprietari dell’immobile. Il complesso delle spese poi dovrà essere sostenuto con un sistema tracciabile di pagamento e quindi non si può pagare in contanti.
Quando si deve ristrutturare e quando basta la manutenzione per accedere al bonus mobili
Veniamo al fulcro della questione su cui molto spesso si fa confusione e cioè quali sono i tipi di interventi edilizi o operazioni di manutenzione che danno accesso al bonus mobili ed elettrodomestici.
Un requisito fondamentale è comunque che qualsiasi sia l’intervento ammesso sia stato realizzato sull’immobile a partire dal 1 gennaio dell’anno precedente a quello in cui sono state sostenute le spese di arredo.
Tutte le ristrutturazioni classificate come di restauro, conservazione o recupero del patrimonio edilizio danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici.
A questo punto occorre fare una distinzione poiché le villette e le singole unità abitative degli edifici condominiali hanno diritto a questo incentivo amche eseguendo le seguenti operazioni di manutenzione straordinaria: sostituzione della caldaia, installazione di ascensori e scale, di stufe a pellet o alimentate comunque a biomassa combustibile, la sostituzione dei servizi igienici, così come dei condizionatori a pompa di calore.
Se invece si vuole usare il bonus mobili dopo interventi sulle parti comuni di un edificio condominiale allora si ha diritto a questo anche con operazioni di manutenzione ordinaria come tinteggiature e pulitura.
Si può usare il bonus mobili se le ristrutturazioni sono coperte da un’altra agevolazione?
Il bonus mobili è in linea generale cumulabile con gli altri bonus ristrutturazione nel rispetto delle specifiche casistiche.
Tutti i tipi di ristrutturazioni classificate come interventi di recupero del patrimonio edilizio danno accesso al bonus mobili ed elettrodomestici, sia se effettuate con il bonus facciate 60% sia se effettuate con il bonus casa 50%.
Per questa norma generale ne consegue che le ristrutturazioni effettuate con il Superbonus 110% sono ammesse solo se l’intervento trainante riguarda il Sismabonus, cioè l’adeguamento sismico, poiché classificato appunto come un intervento di recupero del patrimonio edilizio. Diversamente non si accede al bonus mobili se si usa l’Ecobonus.
In questi casi la compatibilità è piena anche se i bonus ristrutturazione sono stati usati con lo sconto in fattura e la cessione del credito, opzioni che ricordiamo il bonus mobili non ammette.
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