Il bonus ristrutturazione è una delle agevolazioni per la casa più usate e apprezzate dai contribuenti italiani. Proprio per questo motivo le dichiarazioni del ministro dell’Economia Franco durante l’audizione del 5 ottobre in Senato hanno portato un po’ di scompiglio.
Il ministro Mef infatti, pur convinto del fatto che il settore dell’edilizia vada sostenuto, ha messo in chiaro che tutto il pacchetto bonus casa (dalle ristrutturazioni all’ecobonus, passando per il superbonus 110% e per gli incentivi su mobili e giardini, senza dimenticare il bonus facciate) alla lunga è troppo oneroso per la finanza pubblica.
Il discorso fatto dal ministro Franco si basa sull’analisi tra costi e benefici: tutti gli interventi relativi ai lavori in casa gravano molto sulle spese dello Stato.
A oggi, il bonus ristrutturazioni consente di detrarre il 50% delle spese sostenute (almeno fino al 31 dicembre 2021) entro il limite di 96.000 euro di spesa. Portare in detrazione in dichiarazione dei redditi (con dieci quote di pari importo) non è l’unico modo per usufruire del bonus. Il decreto Rilancio, infatti, ha aperto le porte della cessione del credito e dello sconto in fattura anche per il bonus ristrutturazioni.
Cosa aspettarsi quindi dalla prossima Legge di Bilancio? Come spiega Money.it, per ora sembra che le intenzioni del Governo siano quelle di prorogare il bonus ristrutturazioni anche nel 2022, insieme alle altre agevolazioni per i lavori in casa.
Proroga a parte, la Legge di Bilancio 2022 dovrà sciogliere altri nodi, come trovare le risorse necessarie per non abbassare l’aliquota della detrazione (attualmente al 50%), così come estendere la cessione del credito e lo sconto in fattura per almeno un altro anno.
(AdnKronos)
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