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Bonus rubinetti, decreto firmato: ecco come chiedere fino a mille euro per ridurre gli sprechi d’acqua – ilmessaggero.it

Bonus rubinetti al via. Il decreto attuativo del provvedimento, finalizzato a perseguire il risparmio delle risorse e ridurre gli sprechi di acqua, atteso da molti mesi (lo ha istituito l’ultima legge di bilancio approvata lo scorso dicembre) è stato finalmente firmato nei giorni scorsi. Arrivano quindi 20 milioni di euro che permetteranno di ricevere un contributo di mille euro per sostituire i vecchi sanitari e rubinetti con quelli di ultima generazione che limitano il flusso. L’obiettivo è ridurre gli sprechi d’acqua, salvaguardare il nostro patrimonio idrico, e di conseguenza diminuire il costo delle bollette per le famiglie italiane.

Bonus rubinetti, decreto firmato

A chi spetta e quanto. Possono beneficiare del bonus i maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale su edifici esistenti, nonché di diritti personali di godimento su parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari, per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua. A ciascun beneficiario è riconosciuto un bonus idrico nel limite massimo di 1.000 euro per le spese effettivamente sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021. Il bonus può essere richiesto per una sola volta, per un solo immobile, per interventi di efficientamento idrico fino ad esaurimento delle risorse stanziate (sono quelle iscritte sul capitolo 3076 “Fondo per il risparmio di risorse idriche”).

Gli interventi per i quali è possibile chiedere il bonus. La fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Le domande. Il bonus sarà emesso secondo l’ordine temporale di arrivo delle istanze fino ad esaurimento delle risorse. Al fine di ottenere il rimborso, i beneficiari devono presentare istanza registrandosi su una Piattaforma accessibile dal sito del Ministero della Transizione ecologica (al momento non ci sono ancora indicazioni su quando sarà operativa) previa autenticazione accertata attraverso Spid o tramite Carta d’identità Elettronica.

L’autocertificazione. All’atto della registrazione, il beneficiario fornisce le necessarie dichiarazioni sostitutive di autocertificazione: nome, cognome, codice fiscale del beneficiario; importo della spesa sostenuta per cui si richiede il rimborso; quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione; specifiche tecniche, per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua del prodotto acquistato; identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) per cui è stata presentata istanza di rimborso; di non avere usufruito di altre agevolazioni fiscali per le medesime spese. All’istanza di rimborso è allegata copia della fattura o della documentazione commerciale. La Consap, Concessionaria servizi assicurativi pubblici, si occuperà delle attività di liquidazione.

Lo spreco d’acqua. «I numeri dello spreco di acqua sono impressionanti, con i nuovi apparecchi potremmo risparmiare circa 414 milioni di metri cubi all’anno, con un risparmio di 665 milioni di euro per le famiglie italiane e una riduzione di 2,9 milioni di tonnellat di CO2 per minore uso di energia elettrica necessaria per l’approvvigionamento e la distribuzione. Con questo provvedimento – sottolinea Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente della Camera – uniamo la difesa dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse, con un risparmio economico per i cittadini. Dobbiamo continuare su questa strada».

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