Tra le soluzioni rientra il Bonus ristrutturazione, ecobonus 65%, Superbonus e Conto termico
(Rinnovabili.it) – L’inverno lentamente si avvicina e con lui il terrore degli italiani di dover affrontare un periodo di razionamento e austerity, coronato da bollette di riscaldamento ed energia inevitabilmente più salate. In molti hanno cercato soluzioni alternative prime fra tutte il ritorno al riscaldamento con camini e stufe a pellet. Ma non tutti sanno che tra gli incentivi e le detrazioni a disposizione dei cittadini c’è anche la possibilità di avvalersi del Bonus stufe.
Come richiedere il bonus stufe a pellet
Per comodità viene chiamato bonus stufe, tuttavia le detrazioni a cui si può fare riferimento sono diverse.
Ecobonus 65%
Il primo è sicuramente l’Ecobonus per efficienza energetica con detrazioni dal 50 all’85% a seconda della tipologia dell’immobile e che prevede una percentuale di detrazione del 50% per la posa in opera di impianti di climatizzazione invernali dotati di generatori di calore a biomassa, che sale al 65% nel caso in cui l’intervento vada a migliorare l’efficienza energetica della casa. Per le unità indipendenti il limite massimo di spesa è 30.000 euro, che può salire nel caso di condomini o in aggiunta a lavori antisismici. Per usufruire di questa detrazione è necessario presentare la comunicazione all’Enea ed effettuare sempre un pagamento tracciabile, ovvero con bonifici, fatturabili o con pos.
Bonus ristrutturazione al 50%
Il Bonus stufe rientra inoltre tra gli interventi agevolabili con il Bonus ristrutturazione al 50%, valido fino al 31 dicembre 2024. In questo caso è sufficiente portare a termine un lavoro che possa rientrare nella manutenzione straordinaria. E tra gli interventi ammessi c’è anche l’acquisto di impianti alimentati da fonti rinnovabile, tra i quali anche le biomasse, ovvero il pellet. In questo caso il bonus stufe permette di detrarre fino al 50% della spesa sostenuta per installare un nuovo impianto a pellet, e vale sia per le unità indipendenti (tetto massimo 96.000 euro) che per i condomini (in questo caso il tetto massimo andrà moltiplicato per ogni appartamento presente). Al bonus ristrutturazione possono accedere anche i familiari conviventi del possessore dell’impianti ( come nel caso di un padre paga l’intervento al figlio) ovviamente a patto che a lui siano intestate le fatture. Il bonus viene ripartito in 10 quote annuali di pari importo in detrazione fiscale sull’IRPEF.
Superbonus 110%
Da qualche mese l’Agenzia delle Entrate ha inoltre chiarito che tra gli interventi agevolabili con il Superbonus 110% rientra anche la sostituzione dell’impianti di climatizzazione invernale con uno a biomassa. Ovviamente si deve garantire un reale miglioramento delle prestazioni dell’edificio, pari ad un salto minimo di due Classi di prestazione energetica. Qualora questo non sia possibile con la sola sostituzione dell’impianto, sarà necessario affiancarlo ai cosiddetti interventi “trainanti” come la coibentazione dell’involucro esterno. Attenzione però: la detrazione del 110% per le unifamiliari è ormai in scadenza, varrà anche per il prossimo anno nel caso dei condomini.
Ricordiamo che per tutte le detrazioni fiscali appena elencate, vale la possibilità di scegliere in alternativa alla detrazione diretta o lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Conto termico GSE
Non tutti sanno che il bonus stufe rientra negli incentivi forniti dal Conto Termico del GSE. In questo caso non si tratta di una detrazione, ma di un vero e proprio rimborso e solo nel caso si sostituisca un vecchio impianti di climatizzazione o una vecchia stufa. La richiesta potrà essere fatta ad installazione conclusa ed a patto che la stufa a pellet scelta rientri tra quelle elencate dal GSE. Se l’intervento viene approvato si potrà recuperare fino ad un massimo del 65% della cifra spesa con rimborso diretto sul conto corrente.
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Costi del pellet triplicati? Ma resta comunque la soluzione più economica
Gli ultimi mesi hanno registrato un aumento senza precedenti del costo del pellet, problematica che potrebbe far perdere valore al bonus stufe. Tuttavia è bene sottolineare che dalle previsioni fatte dall’Arera – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – il riscaldamento a biomassa resterà comunque il più conveniente.
Le causa del raddoppio dei prezzi del pellet sono purtroppo da ricercarsi ancora una volta nella Guerra tra Russia ed Ucraina. Gran parte degli scarti di lavorazione infatti provenivano da queste regioni geografiche, la riduzione dell’offerta si è quindi sommata all’aumento della domanda, ed all’aumento del costo dei carburanti per il trasporto.
Tutte le informazioni necessarie per usufruire del Bonus stufe possono essere reperite sul sito di Enea e dell’Agenzia delle Entrate.
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