Il bonus verde 2022 si colloca tra i benefici in favore dell’ambiente, con l’obiettivo di incentivare la realizzazione e la cura di spazi verdi in città, non solo per rendere lo scenario urbano più piacevole, ma anche per risparmiare sulle spese energetiche e per migliorare la qualità dell’aria.
Con l’introduzione dell’agevolazione con la Legge di Bilancio 2018, il bonus ha visto diverse proroghe, l’ultima proprio con la Legge di Bilancio 2022. Coloro che sono in possesso dei requisiti e avranno sostenuto spese per gli interventi ammessi potranno beneficiarne fino al 2024.
Ma di cosa si tratta? Non si tratta di un importo che viene accreditato su carta al beneficiario, bensì di una detrazione, nella misura del 36%, su una spesa complessiva per interventi significativi di 5.000 euro per ogni immobile. In sostanza, dunque, il beneficio massimo ammonta a 1.800 euro.
È bene, però, prestare attenzione a quali siano gli interventi ammessi per essere certi di avere diritto alla misura. Tra gli interventi ammessi, infatti, ci sono la realizzazione di giardini e impianti di irrigazione, così come la riqualificazione di prati, ma non, per esempio, le spese per l’acquisto di attrezzature come tagliaerba, picconi ecc.
Gli interventi devono, infatti, costituire una novità significativa e non solo un’azione di manutenzione su superfici già esistenti.
Come indicato anche sul sito dell’Agenzia delle Entrate, per beneficiare del bonus è fondamentale essere in possesso della documentazione che certifica il pagamento attraverso strumenti tracciabili. È importante, quindi, conservare per tutto il periodo la documentazione che attesti i pagamenti.
Ma vediamo più nel dettaglio cos’è il bonus verde, come ottenerlo e quali sono le spese agevolabili.
Bonus verde 2022 cos’è e come funziona la detrazione al 36%
Come abbiamo accennato, si può usufruire dell’agevolazione quest’anno fino ai prossimi due.
Questa agevolazione mira a incentivare una più consistente presenza di verde anche in ambiente urbano che, oltre a rendere il contesto più piacevole, aiuta a migliorare la qualità dell’aria, nonché risparmiare anche sulle spese per l’energia.
Infatti, alcuni interventi, per esempio la realizzazione dei giardini pensili, non permettono solo di migliorare l’estetica degli immobili nei centri urbani, ma aiutano a mantenere il calore in inverno o rinfrescare l’aria nei mesi estivi, facendo a meno di utilizzare condizionatori o stufe.
Ma di cosa si tratta? Il bonus verde consiste in:
una detrazione del 36% sulle spese sostenute per interventi di sistemazione delle aree verdi di edifici esistenti, a uso abitativo, compresa la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili.
La spesa complessiva per ogni unità immobiliare sulla quale si agisce deve essere di un massimo di 5.000 euro. Ciò significa che il massimo importo del bonus ammonta a 1.800 euro.
Per ottenere l’agevolazione, non c’è dunque bisogno di inviare alcuna richiesta. Il bonus viene indicato in dichiarazione dei redditi, con una ripartizione in 10 quote annuali di uguale importo.
Bonus verde 2022 a chi spetta: ecco chi può ottenerlo
Per prima cosa, va detto che il bonus verde nel 2022 può essere richiesto per interventi effettuati su immobili a uso abitativo. Rimangono, dunque, fuori uffici e negozi. C’è, però, comunque la possibilità di usufruire della detrazione qualora l’immobile venga utilizzato sia per uso abitativo sia per l’esercizio della professione. In questo caso, però, il bonus spetta solo per metà.
In ogni caso, la lista dei beneficiari è abbastanza vasta, dal momento che include sia chi possiede l’immobile, sia chi ha sostenuto le spese per gli interventi ammessi. Possono, infatti, beneficiare del bonus:
il proprietario dell’immobile su cui sono stati fatti gli interventi; l’usufruttuario; gli inquilini in affitto; enti pubblici o privati; assegnatari di case popolari; nudo proprietario.
Inoltre, il bonus vale anche per interventi effettuati sul condominio. In questo caso, il bonus può essere ripartito tra i condomini, posto che questi abbiano sostenuto le spese e possano dimostrarlo prima della scadenza annuale per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Bonus verde 2022, quali sono le spese ammesse e quali quelle non agevolabili
Anche per quanto riguarda l’elenco delle spese ammesse per le quali è possibile beneficiare del bonus verde, gli interventi non sono pochi, ma è sempre bene chiarire quali sono gli interventi che danno diritto al bonus e quali gli acquisti che non permettono di beneficiarne.
Come abbiamo visto, tra gli interventi ammessi ci sono tutti quelli che hanno l’obiettivo di realizzare o migliorare la presenza di aree verdi degli immobili residenziali.
Oltre alla realizzazione di coperture a verde o giardini pensili, però, il bonus può essere richiesto anche nei casi di:
realizzazione di pozzi e impianti di irrigazione; grandi potature; riqualificazione di prati; sistemazione a verde di recinzioni; spese di progettazione per lavori da effettuare successivamente.
È anche importante considerare che il bonus viene riconosciuto per interventi “innovativi” che vadano ad aggiungere valore grazie alla realizzazione di spazi verdi. Ciò significa, quindi, che non si può usufruire del bonus nel caso di interventi di manutenzione ordinaria per cui, di fatto, verrebbe meno l’impatto considerevole dell’intervento stesso.
In sostanza, quindi, il bonus non può essere fruito dal contribuente che abbia provveduto da solo gli interventi di giardinaggio, per la potatura di siepi, acquisto di vasi per balcone ecc.
Inoltre, non si può beneficiare del bonus verde sull’acquisto di strumenti e attrezzature specifici, per esempio per tosaerba, picconi, pale ecc.
Bonus verde 2022, come certificare le spese ammesse e i metodi di pagamento richiesti
Per poter usufruire della detrazione, il richiedente deve poter dimostrare di aver sostenuto le spese per gli interventi ammessi.
Per ottenere il bonus verde, dunque, è fondamentale che i pagamenti siano stati effettuati con modalità tracciabili, per esempio tramite bonifico, sia postale che bancario, con bancomat o tramite carta di credito o prepagata.
Soprattutto, ci si dovrà ricordare di conservare tutta la documentazione che attesti i pagamenti effettuati. Documentazione che servirà anche all’Agenzia delle Entrate per verificare l’ammissibilità degli interventi svolti e, dunque, concedere il bonus al richiedente.
In particolar modo, sarà necessario conservare la documentazione relativa a:
fatture e ricevute fiscali; dichiarazione dell’amministratore di condominio (se, ovviamente, gli interventi sono stati effettuati su parti comuni del condominio); autocertificazione con la quale attestare che la spesa effettuata non ecceda il limite stabilito per ottenere il beneficio.
Bonus verde 2022, come ottenerlo e compatiblità
Come abbiamo visto, il bonus verde può essere ottenuto solo se si è in possesso della documentazione necessaria e va indicato nella dichiarazione dei redditi.
Nello specifico, il quadro in cui vanno indicate le spese è il quadro E nel 730 dell’anno in cui le spese sono state sostenute.
La dichiarazione dei redditi può essere compilata in autonomia, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il 730 precompilato, oppure si può scegliere di affidarsi a professionisti o CAF e patronati che si occuperanno di compilare il modello dopo aver raccolto tutta la documentazione necessaria.
Si ricorda, inoltre, che si può beneficiare del bonus verde anche se si è usufruito di altre agevolazioni come il bonus casa o il Superbonus, purché queste non siano state richieste per gli stessi interventi.
Aspirante copywriter, classe 1993.
Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale “Pasquale Villari” di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l’interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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