Bonus Verde, PUBBLICATO:
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Lunga vita al bonus verde riconfermato per un altro triennio e più generoso che mai, con i suoi 1.800 euro di importo. A cosa serve? A rinnovare gli spazi aperti di casa (giardini, terrazzi) e persino per comprare piante e fiori in vaso.
Quale miglior momento dell’estate per rinnovare completamente gli spazi esterni soprattutto se c’è la possibilità di farlo ricorrendo ad un finanziamento statale.
Tra gli incentivi non toccati dalla strage di inizio anno abbiamo infatti il bonus verde che avrà vita lunga fino al termine del 2024 perché è stato completamente riconfermato in tutti i suoi aspetti.
Il bonus viene inserito nel contesto dell’articolo 1, comma 12 della Legge di Bilancio 2018, dopo cui subisce una proga annuale fino alla manovra 2022 (Legge 234/2021 articolo 1, comma 38), che sancisce invece un rinnovo triennale e quindi fissa una data di scadenza al 31 dicembre 2024.
Nel dettaglio esso consiste in una detrazione d’imposta del 36% scaricabile in dieci anni e applicabile ad un massimale di spesa pari a 5.000 euro.
Ha compatibilità piena con le altre agevolazioni ristrutturazione casa, se queste non sono state richieste per le stesse spese. Quindi in un più ampio contesto di lavori edilizi si può inserire anche questo contributo per rinnovare interni ed esterni.
È tra i pochi bonus gestiti dall’Agenzia delle Entrate per cui non sono stati decisi tagli o riduzioni di importo, ma questo è dovuto anche al fatto che grava sulle casse dello Stato in misura minima rispetto a quanto possono fare agevolazioni del calibro del bonus facciate e del Superbonus 110%, che sono invece stato stroncati.
Un Bonus Verde da 1.800 euro che fa rifiorire tutta la casa
Si tratta di un’agevolazione per il rinnovo delle aree scoperte e permette anche l’acquisto di piante ed arbusti; consiste in una detrazione d’imposta (Irpef) del 36% applicabile su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro.
Praticamente per ciascun unità immobiliare si potrà avere uno sconto di 1.800 euro sotto forma di detrazione Irpef in dieci anni.
Volendo fare una simulazione su come funziona questo bonus e immaginando di applicare il 36% di sconto alla spesa massima così da avere i 1.800 euro pieni, questi sono divisi in dieci quote da 180 euro. Ogni anno per un decennio si pagheranno 180 euro in meno di imposte a fine anno, poiché da queste viene sottratta la somma spettante come bonus verde.
Bonus Verde, si possno acquistare anche piante in vaso: ecco quando
Seguendo la scheda informativa sul sito dall’AdE che espone in via generica i tipi di intervento agevolabile, sono ammesse:
- la “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
La risposta n. 62 dell’Agenzia delle Entrate ad una istanza di interpello presentata in merito al bonus verde chiarisce però molto più approfonditamente quali lavoro siano inclusi in queste definizioni e quali no.
Si considerano lavori agevolabili e detraibili con il bonus gli interventi straordinari di sistemazione a verde, come acquisto e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere essi siano.
La risposta specifica che il bonus verde copre anche i costi per la collocazione delle piante in vaso purché questi siano inseriti in un contesto di rinnovo complessivo del giardino o dello spazio scoperto.
Ad essere esclusi invece sono:
- i lavori realizzati in economia, dove si acquistano i materiali e si esegue di propria mano l’intervento;
- le spese di mantenimento ordinario, quali possono essere le operazioni periodiche dello stato vegetativo degli esemplari. Fanno però eccezione in questo gruppo piante e arbusti protetti dalla legge perché considerati di interesse paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, come possono essere gli alberi secolari. In questo caso il mantenimento ordinario è considerata una spesa agevolabile.
Ancora, sono inclusi nella detrazione del 36% i costi di progettazione, anche quelli per eventuali indagini e stime dell’area oggetto di intervento.
Si può avere sconto in fattura e cessione del credito con il Bonus Verde 2022?
Il bonus verde insieme al bonus mobili ed elettrodomestici fa parte di quelle agevolazioni che consistono solo ed esclusivamente in una detrazione Irpef in dieci anni.
Non ammettono infatti come il bonus casa 50% le opzioni alternative della cessione del credito e dello sconto in fattura e nemmeno la possibilità di un rimborso in un’unica soluzione, come accade nel caso del bonus rubinetti da 1.000 euro.
È possibile fruirne solo come detrazione d’imposta in dieci anni, inserendo la spesa che deve essere documentata nella dichiarazione dei redditi.
Nel modello 730 le spese per il bonus verde devono essere inserite nella Sezione III A – (Righi da E41 a E43).
Oltre ad essere documentate da fattura o altra ricevuta di acquisto è importante che la persona che paga le spese agevolabili sia la stessa che effettua la dichiarazione dei redditi, altrimenti non è possibile scaricare i costi. Sarà inoltre necessario pagare attraverso una cosiddetta modalità “tracciabile” cioè con carta o bonifico bancario e postale, mentre non sono mai ammessi gli acquisti in contanti.
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