A quattro ruote o a due ruote il mercato della mobilità elettrica sta vivendo un vero e proprio boom: +6000 automobili elettriche immatricolate tra Milano e Città metropolitana, +44 % nel 2020 le ebike vendute (280mila pezzi).
A quattro ruote o a due ruote il mercato della mobilità elettrica sta vivendo un vero e proprio boom. Lo dice Aci Milano sul versante delle automobili, lo conferma Confindustria Ancma per quel che riguarda le e-bike. E lo confermano le strade.
“L’aumento delle immatricolazioni green è conseguenza degli ecoincentivi del Governo ma anche il segnale dell’attenzione che gli automobilisti pongono responsabilmente alla sostenibilità ambientale e climatica”, analizza Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano, commentando i dati dell’edizione 2021 dell’Annuario statistico ACI, secondo cui nel 2020 in Lombardia sono state immatricolate 6.394 auto elettriche, rispetto alle 1.947 del 2019. Sono 2.325 le nuove iscrizioni di vetture elettriche nella Città Metropolitana di Milano, nel 2019 erano state 842.
“Un’ulteriore diffusione della mobilità elettrica – evidenzia il presidente Acm – va opportunamente guidata per evitare criticità energetiche e ambientali, nonché discriminazioni sociali a causa dei costi ancora proibitivi”.
Nel capoluogo lombardo e in provincia le ibride/benzina immatricolate nel 2020 sono state 16.065, le ibride/gasolio 1.382. A farla da padrone sono comunque sempre le auto alimentate a benzina con 43.840 nuove iscrizioni, 16.806 il dato relativo ai diesel. In un mercato che a causa della pandemia ha toccato il livello più basso degli ultimi vent’anni, nel 2020 a Milano e provincia le immatricolazioni di vetture benzina/gpl sono state 4.106, quelle di benzina/metano 35, quelle alimentate gpl 197.
Il 2020 è stato un anno da record anche per il mercato delle biciclette elettriche in Italia: secondo le stime di Confindustria Ancma, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, comunicate il 25 marzo, sono in crescita sì le vendite di bici tradizionali (+14% sul 2019), 1.730.000 pezzi acquistati, ma ad avere registrato una vera impennata con un +44% sono state le ebike (280mila pezzi venduti). In complesso sono state quindi 2.010.000 (+17%) le biciclette vendute nel 2020, cui ha contribuito anche l’introduzione del bonus mobilità.
Il settore del ciclo conta circa 250 imprese, in prevalenza Pmi riconosciute anche a livello internazionale per la loro eccellenza. Nel 2020 la produzione del comparto è cresciuta del 6% sul 2019, in particolare +29%, con le biciclette a pedalata assistita. La vera novità: non è un caso che da contraltare ci sia stato un lieve calo delle importazioni ed esportazioni di biciclette ”muscolari”. Solo segni più invece per le ebike, +28% di export e +67% di importazioni. In cinque anni le bici a pedalata assistita hanno quintuplicato i dati di vendita: da 50.000 pezzi annui ai 280.000 del 2020. Dove si acquistano? Soprattutto nel negozio specializzato. Ancora Ancma stima che sul fatturato di 2 miliardi della rete vendita oltre il 70% sia stato generato dai negozi di cicli cittadini.
Ma come funziona una ebike? Ovviamente con un motore elettrico montato nel mozzo del cerchione o nel movimento centrale, dove si trovano i pedali, alimentato da una batteria collocabile in differenti punti del telaio o sotto la sella. Il motore ha una potenza massima di 250W con la trasmissione alla ruota (coppia motrice) da 30 a 120 Newton metro. Il tutto è comandato da una centralina elettronica di gestione della potenza utilizzabile dal ciclista attraverso un display che consente di selezionare differenti tipi di assistenza del motore, dalla modalità “Eco” che fornisce una spinta minima fino all “Turbo” con aiuto massimo (fino al 400% rispetto alla trazione muscolare) e grande consumo di energia.
La ebike non è uno scooter, non ha un “acceleratore” collegato alla manopola del manubrio ma la spinta del motore elettrico è solo vincolata alla pedalata che si arresta appena i pedali si fermano, con un taglio di potenza al raggiungimento della velocità massima consentita, 25 km/h. Perché si acquista una ebike? Secondo un sondaggio della giapponese Shimano su un campione di circa 13mila persone di 11 Paesi europei, in primo luogo per coprire lunghe distanze e affrontare meglio le salite, per migliorare la propria forma fisica, per fare del bene all’ambiente e infine per trasportare carichi pesanti magari da parte di chi utilizza le “cargo bike”.
In Europa il mercato principale delle ebike è rappresentato dalla Germania ma l’Italia è a breve distanza. Nel Bel Pese nel 2020 il bonus mobilità ha visto solo nel Nord Italia 100,7 milioni di euro erogati (41,4 milioni Nord-est e 59,3 milioni Nord-ovest) e sono stati richiesti soprattutto da persone tra i 26 e i 45 anni (49%) seguiti dalla fascia 46-65 anni (38%).
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