Assegnazione a Comuni e Comunità delle risorse incrementali per l’anno 2021
Parere favorevole
Il Consiglio delle autonomie locali ha dato parere favorevole alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Criteri per l’assegnazione a Comuni e Comunità delle risorse incrementali per l’anno 2021, della componente spettante agli enti della Provincia autonoma di Trento del fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali di cui all’articolo 106 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, e previsto dall’articolo 1, comma 822, della legge 30 dicembre 2020, n. 178′.
Il tema è stato introdotto dal Presidente del CAL e si riferisce al saldo delle risorse incrementali per l’anno 2021 del fondo (istituito presso il Ministero dell’Interno per fare fronte alle perdite di gettito causate dall’emergenza epidemiologica) per l’esercizio delle funzioni, a livello nazionale, degli Enti Locali pari a 1.280 milioni di euro, di cui 1.150 milioni ai Comuni e 150 milioni di euro a favore delle province e città metropolitane.
Nel corso della discussione il CAL ha evidenziato come siano risorse difficili da utilizzare, anche a causa dei tempi ridotti. Dagli interventi è emersa anche la difficoltà nella procedura di certificazione del minore gettito. Su questo punto è stato chiesta assistenza alla PAT per una maggiore chiarezza.
La delibera fissa i criteri di riparto. L’importo complessivo spettante agli Enti della Provincia Autonoma di Trento è pari a 6.777.436,73 euro. Sono risorse (a cui vanno aggiunti gli avanzi vincolati) che devono essere utilizzate entro il 31 dicembre del 2021.
Importi che vanno a ripianare prioritariamente i mancati gettiti. A tale proposito va considerato che la Provincia ha legiferato in materia determinando l’esenzione Imis per gli immobili produttivi per il periodo che va da gennaio a giugno 2021. Di conseguenza vengono destinati 353.965,56 euro alle Comunità e 6.423.471,17 euro ai Comuni.
Sono previsti tre step:
Primo step: Riparto saldo negativo per i Comuni e Comunità.
Secondo step: Riparto quota restante relativa alle Comunità.
Terzo step: Riparto quota restante relativa ai Comuni.
*
Gestione degli interventi in materia di diritto allo studio – Differita l’applicazione agli istituti paritari del limite al costo pasto erogato in convenzione con le Comunità
Parere favorevole
Parere favorevole del CAL alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ”Legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3. Atto di indirizzo ai fini della gestione degli interventi in materia di diritto allo studio, di cui agli articoli 71 e 72 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5. Modifica della deliberazione della Giunta provinciale n. 113 di data 31.01.2020 e s.m.’
L’argomento è stato illustrato dall’Assessore competente del CAL che ha ripercorso l’iter legislativo in materia e le problematiche Covid che hanno costretto a deroghe sui costi delle mense scolastiche per garantire la sicurezza sanitaria, attenendosi alle nuove disposizioni di sicurezza.
La delibera
La delibera prevede di differire ulteriormente l’applicazione, nei confronti degli Istituti scolastici paritari che gestiscono autonomamente il servizio mensa, del limite massimo al costo pasto, loro riconoscibile da parte delle Comunità. Dispone, inoltre, di monitorare e valutare costantemente, con il CAL e le Comunità, la sostenibilità di tale previsione, con lo scopo di garantire la piena efficienza ed economicità del servizio mensa, salvaguardando l’autonomia gestionale e organizzativa degli istituti scolastici paritari.
La delibera interviene, quindi, sui costi delle mense scolastiche degli istituti paritari di primo e secondo grado in un momento particolare, ancora segnato dalla pandemia.
In particolare ricorda come, nel 2006, le funzioni di assistenza scolastica erano state trasferite dalla Provincia ai Comuni con l’obbligo di gestione associata attraverso le Comunità.
Nel gennaio 2020 la Giunta provinciale aveva approvato un nuovo atto di indirizzo in materia. In base a tale provvedimento, e in riferimento alla gestione del servizio di mensa per gli studenti delle scuole paritarie, le Comunità potevano stipulare speciali convenzioni con gli Istituti che gestiscono direttamente questo servizio, riconoscendo loro il costo del pasto nel limite massimo del corrispettivo riconosciuto agli appaltatori individuati per la gestione dei servizi di mensa erogati direttamente dall’Ente locale. Il tutto a partire dall’anno scolastico 2020-2021.
Successivamente, la pandemia, con la necessità di nuove disposizioni organizzative per garantire maggiore sicurezza, aveva portato al differimento dell’entrata in vigore di tale previsione all’anno scolastico 2021-2022. Ora, in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, con il protrarsi dell’epidemia da Covid e, visto il Decreto che proroga lo stato di emergenza, la preoccupazione degli Istituti scolastici, a cui soccorre la deliberazione, è quella di non poter garantire il servizio nel rispetto del limite di costo originariamente previsto.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.