Con il DL Salva Casa, la disciplina sui
cambi di destinazione d’uso prevista all’art.
23-ter del Testo Unico Edilizia è stata interessata da importanti
novità.
Regole però che, secondo il prinicipio “tempus regit actum” non
valgono per i contenziosi in essere, come ad esempio nel caso
affrontato dal TAR Lazio con la sentenza dell’8 luglio
2024, n. 13813, che ha rigettato il ricorso per
l’annullamento dell’ordinanza di demolizione disposta in relazione
ad opere conseguite senza permesso e che secondo il proprietario
potevano essere assimilate al regime dell’edilizia
libera di cui all’art. 6 del d.P.R. n. 380/2001
(Testo Unico Edilizia).
Cambio di destinazione d’uso: può rilevare anche senza
ampliamenti
Tra gli interventi contestati, in particolare, rileva l’avvenuta
trasformazione di un locale magazzino in un vano
abitabile, ovvero un cambio di destinazione d’uso che non
è possibile ritenere irrilevante, in quanto comporta
inevitabilmente un incremento del carico urbanistico, anche senza
la realizzazione di vere e proprie opere edilizie.
Si spiega, infatti, che “nell’ambito
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