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Canoni ridotti e Ecobonus110%, così rinasce il turismo – Stamptoscana

Firenze – Un incontro, avvenuto ieri nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio tra il sindaco Dario Nardella, l’assessore al Turismo Cecilia Del Re e gli albergatori di Assohotel Confesercenti Firenze, Aia Federalberghi Confcommercio Firenze e Confindustria Firenze – Sezione industria alberghiera, con i rispettivi presidenti Cristina Pagani, Francesco Bechi e Stefano Rosselli, ha messo sul tavolo alcune proposte, fondamentali, secondo gli albergatori, per il rilancio del turismo a Firenze.

Si tratta di temi che sono da qualche mese al centro del dibattito e riguardano le norme per la riduzione dei canoni di locazione e affitto d’azienda, l’introduzione del passaporto sanitario, ma anche strumenti finanziari a sostegno della ripartenza del settore ricettivo e l’estensione dell’Ecobonus 110% per la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive, nell’ambito e di pari passo con la messa in campo di una nuova norma sugli affitti turistici e di una legge speciale per le città d’arte.

Dal sindaco Dario Nardella sono stati sottolineati alcuni punti fondamentali per riconoscere davvero una specificità alle città d’arte, dalla norma per la regolamentazione degli affitti turistici e delle piattaforme online, su cui l’amministrazione fiorentina ha già presentato una proposta al ministro del Turismo per introdurre un tetto al numero dei giorni e degli appartamenti, mentre “di pari passo – dice il sindaco- intensificheremo i controlli in tema di monitoraggio della residenza”. Il sindaco ha ricordato anche l’iniziativa del Comune che riduce l’Imu ai proprietari di fondi commerciali che riducono il canone “almeno del 30% per almeno sei mesi”, iniziativa che ha visto l’adesione fra il 30 e il 35% dei proprietari stessi; “è necessario quindi un intervento normativo in tal senso”.

L’assessore Cecilia Del Re ha ribadito la necessità di una nuova governance del turismo, “oggi mediata dalle Regioni, in modo da avere un rapporto più diretto e autonomo con il ministero del Turismo ed essere in grado di governare fenomeni che per prime le città d’arte si trovano ad affrontare senza avere la competenza per intervenire e le risorse necessarie per farlo”, senza dimenticare l’imrtanza del fattore occupaizonale.

Molte attività turistico-ricettive, in particolare nei centri storici, lavorano su immobili in affitto con canoni di locazione molto elevati, diventati insostenibili a causa della pandemia. Gli albergatori propongono un intervento normativo che garantisca una riduzione del 50% del canone per il conduttore, riconoscendo al locatore di ripianare parte delle perdite con una tassazione agevolata secca al 10%. Inoltre, la proroga fino a tutto il 2021 del credito d’imposta del 60% che ad oggi per le strutture ricettive è previsto invece fino al mese di aprile. Per quanto riguarda gli strumenti finanziari a sostegno della ripartenza del settore, è emersa la necessità per la riqualificazione dell’offerta ricettiva, con durata temporale di almeno 20 anni e pre-ammortamenti 3/5 anni volti anche a mantenere in essere i posti di lavoro: allungamento durate finanziamenti garantiti dal Fondo di garanzia per le pmi almeno fino a 20 anni; prorogare le moratorie almeno fino al 31 dicembre 2021 dei mutui e dei finanziamenti. Tra i punti anche l’estensione dell’Ecobonus 110% per la riqualificazione delle strutture turistico ricettive. Tutti interventi che vanno a inserirsi nell’ambito del percorso per arrivare a una legge speciale per le città d’arte, con risorse e provvedimenti dedicati in grado di favorire un piano di investimenti per una nuova programmazione improntata alla sostenibilità. A questo proposito, è stata sottolineata l’importanza di una disciplina degli affitti turistici per restituire alle aziende e alla forza lavoro, pari condizioni di competizione e regole e ripensare lo sviluppo del turismo anche in termini di impatto sulla vita della città e dei cittadini.

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