(Teleborsa) – “La penetrazione delle rinnovabili deve arrivare a circa il 70%, rispetto al 37% di oggi. Per fare questo bisogna installare nuovi impianti a fonti rinnovabili. Con un passo che è 7-8 volte più alto di ciò che è stato fatto in questi anni”. Così Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia, nel suo intervento ha rilasciato in esclusiva all’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia in occasione del webinar online, dal titolo “Transizione energetica: il futuro che vivremo”.
L’evento, moderato da Stefano Laporta, presidente dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha visto tra gli ospiti anche, Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica Luca Scuccimarra, preside della facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, e Cosma Panzacchi, vicepresidente Snam.
“Il primo nodo è quello relativo alle autorizzazioni e agli iter che devono essere più rapidi. Ciò è possibile solo grazie a una maggiore coesione tra territorio, regioni, enti locali, stato centrale, autorità, grandi operatori. Serve una visione di sistema combinata al rispetto del paesaggio. Non possiamo sacrificare uno dei capisaldi della Costituzione, la tutela del paesaggio, fondamentale per il turismo e per il PIL” – ha aggiunto Tamburi.
L’Unione Europea ha fissato il target di abbattimento delle emissioni di CO2 del 55% al 2030 ed il PNRR prende le proprie radici proprio in tale obiettivo. “Caposaldo del percorso è la chiusura delle centrali a carbone al 2025, con la necessità di sostituirle con le rinnovabili abbinate a sistemi di accumulo e, in marginalmente per un periodo limitato, con impianti a gas, necessari per la stabilità del sistema elettrico”.
Sul fronte della mobilità, Tamburi ha ricordato anche gli sforzi di Enel a sostegno dell’elettrificazione delle automobili. “Abbiamo cominciato già da qualche anno a lavorare sul piano di colonnine. In Italia abbiamo già installato più di 28.000 punti di ricarica sia pubblici, che privati, e stiamo proseguendo con la messa in servizio di infrastrutture di nuova generazione in grado di ridurre i tempi di ricarica. Stiamo uscendo dalle grandi città, mettendo le colonnine superfast, che in 15-20 minuti consentono una ricarica, anche sulle autostrade. Abbiamo fatto una serie di accordi sia con le case costruttrici, sia con gli stessi gestori autostradali, per non condizionare i viaggiatori alla ricerca di una colonnina”.
Per quanto riguarda i cambiamenti più impattanti della transizione energetica per le famiglie, riguarderà l’elettrificazione dei consumi: “Mi riferisco per esempio all’uso in cucina di piastre ad induzione, che sostituiranno i fornelli a gas per motivi ambientali, di economicità e di sicurezza. Stessa cosa succederà con il riscaldamento, grazie anche a strumenti come l’ecobonus e il superbonus”.
In conclusione, sempre in merito ai cambiamenti che la transizione energetica apporrà nei confronti delle famiglie, il responsabile di Enel Italia sostiene che “si andrà abbastanza rapidamente verso una generazione distribuita. Quindi le famiglie, dove sarà possibile, istalleranno pannelli solari soprattutto nelle zone rurali ed extraurbane. Questi impianti saranno collegati a delle batterie: mi immagino una casa dove accanto al frigo, in cantina o nei sottoscala, ci saranno dei sistemi di accumulo che consentiranno di utilizzare l’energia prodotta anche nelle ore in cui non c’è la luce del sole. Si tratta di sistemi con dei software che dialogheranno con i contatori di seconda generazione che già oggi consentono alle famiglie di consumare nelle ore in cui l’energia è più economica. E qui entrano in scena le comunità energetiche. Ciascun nucleo famigliare o residenziale, le piccole comunità, come ad esempio i condomini o gruppi di aziende, potrebbero diventare degli attori importanti. Per esempio, potremo consumare direttamente l’energia prodotta e non utilizzata dal vicino. Il mondo dell’energia sta cambiando e la rivoluzione non si limiterà solo alla mobilità elettrica, ma è un discorso più ampio che non viene forse ancora percepito”.
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