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Catasto, effetto superbonus: 300mila atti in più per aggiornare i valori degli immobili – Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2′ di lettura

Il maxi sconto del 110% per gli interventi di riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza degli edifici ha “cambiato” anche il Catasto. Nell’esercizio 2021, per effetto dei cosiddetti bonus edilizi, le dichiarazioni di variazione dei beni così come quelle di accatastamento hanno raggiunto un milione e 300mila atti.

Una spinta all’aggiornamento digitale del Catasto visto che annualmente vengono presentati con modalità esclusivamente telematiche atti di aggiornamento di questi archivi nell’ordine di 300mila atti per il Catasto terreni e di circa un milione per quello edilizio urbano. Si tratta dunque di almeno 300mila atti in più per l’effetto bonus. È quanto emerge dal Piao, il Piano integrato di attività e organizzazione 2022-2024 dell’agenzia delle Entrate, messo a punto dal direttore generale Ernesto Maria Ruffini e presentato ai sindacati in questi giorni.

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Tra particelle e diritti reali

Al centro negli ultimi mesi di un’aspra battaglia politica tra il governo che con la delega fiscale punta a una sua revisione, e l’ala destra della maggioranza che in questa riforma vede un possibile aumento delle tasse sul mattone, il Catasto gestito dal 2012 dall’agenzia delle Entrate, altro non è che l’inventario dei beni immobili presenti nel territorio nazionale. La parte terreni è costituita da oltre 85 milioni di particelle, quella invece edilizia e urbana, oggi conta circa 74 milioni unità immobiliari tra civili, industriali e commerciali. Il Catasto resta comunque in continuo aggiornamento e la digitalizzazione delle procedure con l’invio degli atti in via telematica (soprattutto con il modello unico e della successione telematica) ha garantito nel 2021 l’aggiornamento degli intestatari dei diritti reali sugli immobili di circa 8,4 milioni di unità immobiliari. A questi si devono aggiungere anche circa 400mila domande di volture presentate direttamente dai contribuenti agli sportelli dell’Agenzia.

Con la mappa cartografica risposte in 3 secondi

Dal Piano organizzativo messo a punto dalle Entrate emerge anche come la consultazione degli archivi censuari nel 2021 abbia prodotto il rilascio di circa 1,3 milioni di visure presso gli uffici e circa 56,8 milioni di rilasci con il canale telematico dedicato, a cui si devono aggiungere le consultazioni tramite i servizi telematici “catastali”, pari a circa 2,1 milioni di visure personali e 4,3 milioni di consultazioni di rendite catastali su immobili (fabbricati e terreni). Il patrimonio cartografico italiano, che realizza la copertura totale del territorio nazionale (circa 300mila chilometri quadrati), è costituito da 300mila fogli di mappa e 20mila allegati. Il che consente ai contribuenti la possibilità di una consultazione delle mappe catastali in modo dinamico e direttamente on line grazie soprattutto al servizio realizzato secondo la specifica Web map service (ms) e utilizzando il sito web denominato Geoportale cartografico catastale. Nel 2021 le richieste al servizio di consultazione Wms sono state 3.701 milioni, a cui si aggiungono 421 milioni di richieste effettuate tramite il Geoportale cartografico catastale. Con questi servizi al 99,2% delle richieste effettuate dagli utenti è stata fornita risposta in un tempo inferiore ai 3 secondi.

Source: ilsole24ore.com

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