Insieme al via libera al Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto relativo al Recovery domestico e nuove risorse per il Fondo sviluppo e Coesione e per opere infrastrutturali specifiche, come l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria.
La riunione del CdM chiude i passaggi propedeutici all’invio del Recovery Plan, previsto nella giornata del 30 aprile. Ai 191,5 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza si aggiungerà, in base al decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro dell’Economia Daniele Franco, un Fondo complementare al PNRR da 30,6 miliardi.
In base al decreto, il Recovery domestico si concentrerà su interventi relativi a:
- servizi digitali e cittadinanza digitale – Piattaforma PagoPA e App “IO”;
- tecnologie satellitari ed economia spaziale;
- riqualificazione edilizia residenziale pubblica;
- interventi per le aree del terremoto;
- Ecobonus e Sismabonus;
- infrastrutture e mobilità sostenibili (rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi) per la sostenibilità ambientale dei porti e il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade;
- investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali e per altri interventi in materia;
- salute, ambiente e clima; ospedale sicuro e sostenibile; ecosistema innovativo della salute;
- Case dei servizi di cittadinanza digitale;
- Transizione 4.0;
- accordi per l’innovazione;
- costruzione e miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori;
- contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
- iniziative di ricerca per le tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale.
Si tratta di interventi che per varie ragioni non possono rientrare nel PNRR, e che in alcuni casi erano stati previsti nelle versioni precedenti e poi rimossi, e che grazie alla collocazione nel Fondo complementare potranno essere finanziati con risorse nazionali, senza obblighi di rendicontazione a Bruxelles e beneficiando di un arco di tempo più lungo per la completa realizzazione, rispetto alla scadenza del 2026 prevista per il Piano nazionale ripresa e resilienza. Per quanto riguarda Ecobonus e Sismabonus, il decreto stabilisce che gli eventuali minori oneri rilevati, anche in via prospettica, a seguito del monitoraggio degli effetti finanziari derivanti dal riconoscimento delle agevolazioni, rispetto alla previsione tendenziale, siano vincolati alla proroga del termine di fruizione degli incentivi, da definire con successivi provvedimenti legislativi nei limiti dei risparmi risultanti.
Il Consiglio dei Ministri ha anche approvato l’incremento della dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) relativo al periodo di programmazione 2021-2027, per un importo di 15,5 miliardi di euro, al fine di ripristinare le risorse temporaneamente allocate nel Recovery.
Relativamente al FSC 2014-2020, invece, si è stabilito che, alla luce dei ritardi nella realizzazione di molte operate finanziate dal Fondo sviluppo e coesione provocati dall’emergenza Covid, il termine ultimo per l’impegno delle risorse è rinviato al dicembre 2022. “Abbiamo evitato che progetti importanti come le bonifiche in Campania, ma non solo, a fine 2021 finissero al macero per l’impossibilità di completare gli adempimenti”, ha spiegato la ministra per il Sud e la Coesione, Mara Carfagna. “Abbiamo anche messo in sicurezza i fondi destinati a una serie di interventi infrastrutturali complessi e ai contratti di programma RFI e Anas”.
Sempre in materia di investimenti infrastrutturali, il CdM ha approvato le autorizzazioni di spesa per la linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria e per il 2° lotto funzionale attraversamento di Vicenza relativo alla linea ad Alta Velocità Milano-Venezia, per un totale di ulteriori 26 miliardi di euro.
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