“Il superbonus è davvero una grande opportunità per l’edilizia”. Ma sulla strada dei cantieri cominciano a comparire non pochi ostacoli. Primo fra tutti, un aumento più che consistente delle materie prime necessarie a proseguire i lavori.
L’allarme arriva dalle associazioni di categoria. Se Cna, attraverso una indagine fra i propri associati, rileva che il 79 per cento di questi sta riscontrando un incremento dei prezzi dei materiali, Confartigianato Umbria ha sollecitato l’attivazione dell’Osservatorio regionale sui prezzi al dettaglio e all’ingrosso per verificare la realtà dei fatti.
Stando a quanto ricostruito dalle imprese del settore, gli aumenti più considerevoli – emersi nell’ultimo anno – riguardano i metalli (+20,8%), con punte superiori al 50%, i materiali termoisolanti (+16%) con punte anche in questo caso che raggiungono il 50% in più, i materiali per gli impianti (+14,6% e punte di +25%), e il legno (+14,3%). Più 9,4% anche per malte e collanti e +11,3% dei laterizi. Le cause vanno addebitate, secondo il 72% delle imprese, ai comportamenti speculativi della catena di fornitura. Ma c’è, ad onor del vero, anche da rilevare che molti listini erano fermi da un quinquennio. Quello a cui si assiste sarebbe però più di un adeguamento.
In base agli ultimi dati diffusi da Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in Umbria ad oggi sono stati avviati 183 interventi riconducibili al superbonus 110% per un ammontare ammesso a detrazione fiscale pari a quasi 22,5 milioni, di cui poco più di 16 milioni sono già stati realizzati.
Per capire l’impatto che questo provvedimento può avere su un settore che sconta ormai da più di un decennio gli effetti negativi della crisi economica, basta ricordare che solo il Comune di Terni Da luglio del 2020 all’11 maggio scorso ha ricevuto 2.016 richieste di accesso agli atti, funzionali ad avviare le pratiche necessarie per accedere al bonus. Di queste ne sono state evase 1.335.
Al momento si tratta come detto di verifiche attraverso le quali procedere ad eventuali sanatorie urbanistiche, ultimate le quali si potranno comporre i fascicoli del bonus vero e proprio. Ma i tempi ristretti, la burocrazia non sempre all’altezza della situazione (Palazzo Spada impiega circa due mesi per evadere una pratica, con un performance comunque in miglioramento rispetto agli oltre 90 giorni dello scorso anno) e non da ultimo le “impennate” del mercato rischiano di vanificare la bontà di una normativa che invece per il mattone – e non solo – sarebbe una vera e propria mano santa.
Source: ternitoday.it
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