ASCOLI – Da città delle cento torri, il capoluogo piceno diventerà a breve la città dei mille cantieri. Tante sono, complessivamente, le richieste pervenute e le pratiche istruite o previste dall’Arengo, attraverso gli uffici tecnici comunali, tra sisma e superbonus al 110% per efficientamenti energetici ed altri interventi.
Il tutto con una mole di lavoro che vede le percentuali delle procedure avviate e le richieste di accesso agli atti letteralmente impennatesi, anche più del 2000%, dall’inizio del 2020 ad oggi. Un segnale importante sul fronte dell’edilizia e soprattutto per il ripopolamento della città, ma che inevitabilmente creerà altri disagi nei prossimi mesi per viabilità, sosta e occupazione di suolo pubblico.
«In linea con gli indirizzi del documento programmatico e la volontà del sindaco Fioravanti – spiega il vice sindaco con delega all’Urbanistica, Giocanni Silvestri – i nostri tecnici, che ringrazio a partire dal dirigente Galanti per arrivare a tutti i collaboratori, stanno svolgendo una grandissima mole di lavoro per consentire di sbloccare tutti questi cantieri che rappresentano comunque un’opportunità importante sia per il ripopolamento della città che per il settore edile. E lo stanno facendo accelerando moltissimo i tempi, con una media di 3- 4 mesi a pratica rispetto ai 7-8 mesi delle altre città. E sempre in questa direzione abbiamo anche dato un’ulteriore possibilità di sistemare gli edifici con i “cappotti” termici inserendo anche linee guida sui colori per dare un’immagine più bella ed omogenea alla città. Ci saranno inevitabilmente ulteriori disagi per i cittadini per i quali stiamo cercando possibili soluzioni per tamponare le criticità».
A fornire un quadro dettagliato della situazione sul fronte dei cantieri che nei prossimi mesi spunteranno in città è proprio il dirigente, Ugo Galanti, che coordina i tecnici comunali sia per la ricostruzione che per gli interventi per il superbonus al 110%, con un superlavoro che vede ad oggi oltre mille potenziali cantieri in arrivo, ma con una percentuale di pratiche, intorno al 30-40% che, in realtà, potrebbero arenarsi per la presenza di difformità o abusi edilizi non sanabili. «Sul fronte della ricostruzione – spiega Galanti – le pratiche finora istruite sono 808 (di cui 68 finora nel 2021), tra cui ovviamente risultano anche quelle che riguardano i cantieri già aperti. Ma se ne attendono almeno altre 400 nei prossimi mesi. A queste si sommano a circa 300 pratiche per il superbonus, considerando che in oltre l’80% dei casi si è in presenza di difformità edilizie che rallentano le procedure e in diversi casi le bloccano».
Nel dettaglio, per quel che riguarda le segnalazioni di inizio attività presentate nel 2021 tra gennaio e lo scorso 22 maggio (quasi tutte per il superbonus) sono state 290. Ovvero il 111,60% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Ma soprattutto, ben 950 (il 2.694,11% in più rispetto al 2020) sono state, sempre tra gennaio e il 22 maggio, le richieste di accesso agli atti (difficoltà per il Covid incluse), necessarie per verificare la presenza di eventuali difformità o abusi edilizi per chi richiede il superbonus.
Ultimo aggiornamento: 09:14
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Source: corriereadriatico.it
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