E’ un vero e proprio fulmine a ciel sereno l’ultimo ed ennesimo intervento sui bonus edilizi introdotto dal Decreto legge Sostegni Ter, che impone il limite massimo di una sola cessione del credito.
Pensato per contrastare possibili frodi, questo provvedimento prosegue sulla strada tracciata dal cosiddetto decreto antifrodi del novembre 2021 e delle modifiche introdotte dalla legge di bilancio. Da quel momento però l’agenzia delle entrate ha bloccato le piattaforme, e i pagamenti, anche quelli già in essere, non vengono piu accettati.
“Il risultato ad oggi è che il contribuente non può utilizzare l’opzione per spese relative al 2022 a causa dei ritardi dell’Amministrazione Finanziaria nell’aggiornamento della piattaforma e che il mercato è fermo, per l’ennesima volta, in attesa di chiarimenti – dice Luca Mambretti Presidente di Cna Varese – Ma questa volta aleggia il grave rischio per artigiani, micro e piccole imprese di chiudere l’attività per mancanza di liquidità o di fallire. E’ utile ricordare che il “ Sistema Casa” in Lombardia vede 134mila imprese attive , di cui 100 mila sono artigiane, e che è dal 12 novembre che le imprese non riescono a perfezionare la pratica di cessione e quindi non riescono a riscuotere i propri crediti”.
“Se il Decreto Legge Sostegni-ter venisse pubblicato nel testo che conosciamo, provocherà uno tsunami sull’intera filiera impegnata nelle operazioni di efficientamento energetico e recupero del patrimonio edilizio. Ma già la sola notizia stampa ha prodotto i primi gravissimi danni” aggiunge Gualtiero Fiorina Responsabile Installazione Impianti e Costruzioni di Cna Varese.
Se sarà pubblicata nella forma resa nota, infatti, il credito di imposta corrispondente a superbonus, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e bonus facciate potrà essere ceduto una sola volta.
Il che significa che i fornitori che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta e il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti, banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta: sostanzialmente, la cessione potrà avvenire solo verso banche ed istituti di credito.
“E’ urgente che venga rivisto il testo, superando la restrizione di un’unica cessione del credito – conclude Luca Mambretti – o almeno consentendo prima alle imprese corrette e regolari di chiudere le cessioni in corso, stabilendo una data coerente con i ritardi per regolarizzare lo stato di fatto“.
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.