Comparto edilizio a rischio fallimento. A seguito dell’entrate
in vigore della normativa sul superbonus 110% e sul meccanismo
delle opzioni alternative alla detrazione (sconto in fattura e
cessione del credito), il mondo dell’edilizia e la percezione di
questa da parte dell’opinione comune, è completamente e forse
irrimediabilmente cambiato.
La tempesta perfetta
Braian Ietto, ingegnere e Fouder della
community “Ingegneria e dintorni” l’ha recentemente chiamata la “tempesta perfetta”.
L’edilizia è un motore che stenta tanto ad avviarsi ma dopo che
lo fa attiva un indotto considerevole che comprende imprese e
professionalità di ogni ambito e settore. Ed è così che a seguito
del superbonus e delle maggiori possibilità di intervenire offerte
dal meccanismo di cessione del credito, i produttori hanno
cominciato a produrre più quantitativi, distributori e imprese
hanno aumentato gli ordinativi, gli impegni e le esposizioni
bancarie, è stato assunto personale, sono stati firmati accordi e
approvato lavori in molti casi realmente avviati dopo molto
tempo.
Cessione del credito: il cambio normativo
Le modifiche previste dal D.L. n. 4/2022, dal D.L. n. 13/2022 e
dalla Legge n. 25/2022, benché entrate in vigore (alcune si
attiveranno nelle prossime settimane), hanno avuto un chiaro
riflesso su tanti impegni già presi da contribuenti, imprese e
professionisti.
La conseguenza più immediata si sta percependo nelle ultime
settimane con il blocco da parte dei maggiori player (banche, CDP e
Poste) all’acquisto di nuove detrazioni fiscali per raggiunta
capienza. Ultime delle quali lo stop di Intesa san Paolo e
Unicredit con l’annuncio di non poter più acquisire crediti
derivanti dai bonus edilizi.
“Una situazione – commenta il deputato Riccardo
Fraccaro uno dei padri fondatori degli articoli 119 e 121 del
Decreto Rilancio – che getta nello sconforto migliaia di
imprese che rischiano il fallimento pur avendo il cassetto fiscale
pieno di crediti“.
Il deputato Fraccaro evidenzia la necessità di intervenire su
due fronti:
- da una parte la correzione della norma del Decreto Bollette che
estende alla quarta cessione; - dall’altra riaprire il canale di acquisto di Cassa Depositi e
Prestiti e Poste.
“Il Governo – continua Fraccaro – deve mettere fine
a questo assurdo controsenso che lo vede con una mano prorogare il
Superbonus e con l’altra renderlo inapplicabile attraverso le sue
partecipate. Un controsenso che minaccia di essere la tomba di
migliaia di imprese sane che hanno avuto l’unica colpa di avere
creduto nelle istituzioni e che provoca il collasso di una misura
che ha permesso al settore dell’edilizia di trainare l’economia
nazionale in un momento di profonda crisi, ha ridotto i consumi
delle abitazioni ed è stata più volte elogiata dall’Unione Europea
come buona pratica efficace per la transizione
energetica”.
Fallire per eccesso di credito
Un noto proverbio recita “mentre il dottore studia, il paziente
muore”. Tutto il mondo tecnico, consapevole delle difficoltà
applicative del superbonus ma cosciente di quanto di buono sia
stato realizzato nell’ultimo biennio, si augura che mentre Governo
e Parlamento continueranno a battersi su come trovare una soluzione
definitiva, il comparto dell’edilizia formato da imprese, piccoli
artigiani e professionisti possa non esalare l’ultimo respiro
soffocato dall’eccesso di crediti fiscali.
A cura di Ing. Gianluca
Oreto, direttore di LavoriPubblici.it
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Source: lavoripubblici.it
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