Cessione del credito, proroga ed estensione sotto la lente dell’Europa. Dal superbonus ai bonus Industria 4.0, si attende il parere dell’Eurostat sulla corretta classificazione nel bilancio pubblico. A fare il punto è il Direttore Luca Ascoli nel corso dell’audizione del 14 settembre 2021.
Cessione del credito, proroga per il superbonus con riserva, estensione bocciata per il bonus Indutria 4.0.
Sono questioni tecniche a far apparire in salita la strada per l’estensione del meccanismo della cessione del credito ad ulteriori bonus e agevolazioni fiscali.
Questo è quanto emerge dalle audizioni tenutesi il 14 settembre 2021 in Commissione Finanze del Senato, alle quali hanno partecipato rappresentanti di Eurostat e ISTAT.
Il meccanismo della cessione del credito è all’esame dell’Europa e, come indicato dal Direttore del dipartimento statistiche pubbliche dell’Eurostat, Luca Ascoli, sono in corso valutazioni sugli effetti dell’operazioni per il bilancio pubblico.
La questione non è nuova: bisogna definire se tali crediti siano considerati payable o non payable, e quindi gli effetti sul debito della trasferibilità.
In attesa di un orientamento condiviso, Eurostat ha accettato con riserva la definizione di “non pagabile” per la cessione del credito relativa al superbonus del 110 per cento, che resta però sotto esame.
Cessione del credito, proroga ed estensione in attesa del parere dell’Europa
La mancanza di un orientamento condiviso sulla corretta classificazione nel bilancio pubblico dei crediti fiscali ceduti rappresenta evidentemente un ostacolo nella proroga e nell’estensione della misura.
Oltre alla cessione del credito già in essere, per il superbonus così come per i bonus casa, sono all’esame del Parlamento diverse proposte di legge per estendere il meccanismo ad altre agevolazioni, tra cui i bonus Industria 4.0.
Un’estensione che però è subordinata alle valutazioni in corso in ambito statistico europeo sulla corretta contabilizzazione nel bilancio pubblico.
Un tema emerso già nel mese di giugno, quando l’estensione della cessione del credito ai bonus Industria 4.0 era stata bloccata proprio per via di annotazioni dell’Eurostat, che aveva definito il credito ceduto non classificabile come un riduzione fiscale bensì come una “maggiore spesa” per lo Stato.
Un aspetto sul quale è tornato il Direttore delle statistiche di finanza pubblica di Eurostat, Luca Ascoli, nel corso dell’audizione del 14 settembre 2021 in materia di cessione dei crediti fiscali.
Soffermandosi sui criteri analizzati per individuare i crediti d’imposta pagabili e quelli non pagabili, dalla trasferibilità alle modalità di utilizzo, il Direttore Luca Ascoli ha evidenziato che la questione non è stata risolta e che la discussione è ancora in corso.
Non sono all’esame solo i bonus per gli investimenti in Industria 4.0, ma anche il superbonus del 110 per cento.
Eurostat, afferma il Direttore Ascoli, non ha mai detto che il superbonus del 110 per cento è “non pagabile”, e quindi non presenta problemi di contabilizzazione. È stata accettata con riserva l’interpretazione favorevole dell’ISTAT, ma la questione resta ancora all’esame dell’Europa.
Cessione del credito, la classificazione Eurostat pesa anche sulla proroga al 2022
Le valutazioni dell’Europa saranno quindi fondamentali ai fini dell’estensione ad altri strumenti della possibilità di cessione del credito.
Non sono però noti i tempi, ed è questo uno degli aspetti controversi emersi a margine dell’audizione, tenuto conto della rilevanza della cessione del credito nell’ambito delle misure a tutela di imprese e famiglie, ma anche degli appuntamenti previsti a chiusura d’anno.
La cessione del credito attende infatti una conferma, quantomeno per quel che riguarda i bonus casa resi trasferibili per effetto di quanto previsto dall’articolo 121 del decreto Rilancio.
È come di consueto con la Legge di Bilancio 2022 che si attende la proroga dei bonus fiscali sulla casa e, in parallelo, la possibile conferma di cessione del credito e sconto in fattura, limitati per il momento alle spese sostenute nel 2020 e nel 2021.
Bisognerà in ogni caso tener conto di quanto verrà stabilito dall’Europa con le valutazioni contenute nel MGDD, il Manuale sul Disavanzo e sul Debito Pubblico. Un’attesa che lascia per il momento in stand-by ogni ipotesi futura.
Source: informazionefiscale.it
Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.