Le agevolazioni fiscali introdotte come bonus casa sono particolarmente vantaggiose, specialmente se si parla di Superbonus 110%, che permette a chi lo richiede di accedere ad un credito superiore al totale della spesa sostenuta. Il credito di imposta nella maggior parte dei casi si può ricevere durante un periodo piuttosto lungo, in termini di anni, tuttavia in alcuni casi si può chiedere anche lo sconto diretto in fattura, o la cessione.
Anche se molti dei bonus fiscali rivolti alla casa e vantaggiosi per l’edilizia stanno per arrivare al termine in questi ultimi mesi del 2022, è ancora possibile in molti casi cedere il credito acquisito, per esempio a banche o imprese. Inoltre è possibile in determinati casi procedere all’acquisto dello stesso.
Secondo alcune ipotesi, poter convertire questo credito in denaro potrebbe aiutare molte imprese e privati a ripartire economicamente, a seguito di un periodo nero a causa dell’inflazione e della crisi economica.
Al momento per ciò che riguarda la cessione sono stati introdotti dei limiti specifici nei passaggi, che possono essere fatti in ultima istanza verso banche e imprese. Ma vediamo chi potrebbe acquistare il credito di imposta, e quali sarebbero i vantaggi.
Chi può acquistare il credito di imposta
Non tutti i soggetti possono potenzialmente acquistare il credito di imposta collegato ai bonus fiscali. Ricordiamo tra i sostegni fiscali principali in questo senso il Superbonus 110%, per cui si parla di ipotesi di proroga in alcuni casi al 2023, ma anche l’ecobonus, il sismabonus, il bonus facciate.
Vediamo una panoramica di quali sono i soggetti che potrebbero acquistare questo tipo di credito fiscale, trasferirlo oppure convertirlo in denaro:
- Istituti di credito e banche;
- Soggetti intermediari finanziari;
- Fornitori di beni o servizi inerenti la riqualificazione energetica delle abitazioni;
- Soggetti privati collegati alla detrazione, ovvero privati, soggetti con Partita Iva, enti, imprenditori;
- Associazioni e consorzi;
- Energy Service Company;
- Società che prestano servizi energetici.
In tutti questi casi si può parlare di acquisto di credito di imposta in base alla specifica norma che regola la cessione, che ne limita i passaggi e regolamenta la trasparenza nella comunicazione. Va da sé che questi trasferimenti devono rispettare tutte le norme e derivare da spese per lavori rientranti nei requisiti dei bonus che sono stati richiesti.
Chi acquista il credito di imposta per l’ecobonus
Uno dei sostegni maggiormente richiesti è l’ecobonus, ovvero il vantaggio garantito dallo stato al 110% per lo svolgimento di lavori di riqualificazione energetica. Un esempio è l’isolamento delle superfici opache verticali, oppure la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento. Questo sostegno, come altri bonus, garantisce la ristrutturazione di casa gratis, per cui il vantaggio è evidente.
Da un lato applicare questi lavori su un immobile garantisce il miglioramento energetico complessivo dell’abitazione, con un risparmio notevole sui lavori, e dall’altro lato offre un credito di imposta utile che può essere assorbito in diversi modi.
Secondo le più recenti norme, questo bonus si può anche vendere, e a poter procedere in questo modo sono i soggetti visti sopra, che possono cedere il credito che deriva da diversi tipi di lavori. In particolare si possono acquistare o vendere crediti che provengono da diverse fonti, ovvero da lavori agevolati svolti su negozi, canoni di locazione per l’affitto ad aziende non a scopi abitativi, ecobonus e così via.
Va da sé che comprare del credito è un’operazione valida a livello legale, e che può portare a numerosi vantaggi, soprattutto ad un guadagno in termini di tassazione, se si sceglie di portarlo a compensazione.
Acquisto crediti fiscali Unicredit
Prendiamo ad esempio la banca Unicredit, anche se non è l’unica a poter garantire questo servizio. Trattandosi di una banca, Unicredit può procedere ad assorbire i crediti di imposta e acquistarli da diversi soggetti, secondo le ultime regole aggiornate che riguardano il numero massimo di passaggi.
La banca si propone di cedere credito per lavori sia completati che in stato di avanzamento. Il vantaggio principale di questo meccanismo è quello di poter ricevere direttamente sul conto corrente la somma spettante in liquidità, corrispondente al bonus.
La banca propone da un lato di erogare la liquidità direttamente sul conto, assorbendo il bonus cumulato dal soggetto interessato. Dall’altro lato però propone anche di reinvestire queste somme in nuovi finanziamenti presso la banca stessa.
Anche se apparentemente questi passaggi possono sembrare complessi, tuttavia per chi è interessato a questo meccanismo le cose sono piuttosto semplici: basta disporre del credito, richiesto e ottenuto dallo stato per un bonus casa, e recarsi alla banca di riferimento, in questo caso Unicredit, per verificare quali sono le possibilità di acquisto o vendita.
Per molti punti di vista questo meccanismo potrebbe essere una buona soluzione per ristabilizzare enti, privati e imprese a seguito della crisi economica a cui si assiste, rimettendo in circolo il bonus cumulato con i lavori di ristrutturazione o miglioramento energetico.
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