ROVIGO – Dopo il Covid 19 l’edilizia si aggrappa all’Ecobonus – Superbonus 110%. Al di là delle bandiere politiche è riconosciuto come il miglior provvedimento del passato governo Conte l’inserimento della cedibilità del credito, del 110% della spesa sostenuta, per determinati lavori di efficientemente e miglioramento energetico. Monica Pavan, presidente regionale e provinciale della Cna sezione unione costruzioni, ospite a Post-It dal Polesine il 1 aprile 2021, ha illustrato i benefici e i rischi di questa nuova opportunità.
Pavan ha una impresa di lattoniere, ovvero la sua ditta entra in gioco al termine dei lavori edilizi con la posa delle grondaie, ma grazie al suo impegno in Cna, in cui è rappresentante degli artigiani da quasi 20 anni, ha una fotografia chiara del settore in Polesine.
Il Covid da una parte ha rallentando i lavori dovuto ai periodi di blocco delle importazioni dei materiali, creando una richiesta che ha portato ad un innalzamento dei prezzi della materia prima, dall’altra ha dato il là per la partenza di alcuni lavori. Poi l’arrivo del Superbonus ha portato un gran fermento nel settore con forti benefici per chi ristruttura, benefici per le imprese, che con la cessione del credito da parte del privato alle ditte si possono sgravare di importanti debiti d’imposta. Sembrerebbe una panacea per il mercato del lavoro, “peccato che siamo già arrivati all’intasamento negli uffici comunali per la preparazione della montagna di carte necessarie per gli adempimenti burocratici” spiega Pavan.
“Se tutti i cantieri dovessero partire ci si renderebbe ben presto conto che non ci sono abbastanza attrezzature, impalcatiure, materiali per affrontare tutti i lavori insieme, e nei tempi ristretti imposti dalla legge”. “Stiamo parlando di lavori edilizi che hanno delle tempistiche e delle priorità precise nell’ordine dei lavori, oltre che necessitare di tempi di posa e asciugatura, piuttosto che di consolidamento. Insomma c’è pure il rischio che questi lavori nella fretta vengano fatti pure male” precisa Pavan.
Manca qualcosa a Rovigo per essere una bella città? “Per me è molto bella, certo le idee per valorizzarla dal punto di vista progettuale e costruttivo e della ristrutturazione dovrebbero essere più ambiziose”. Altro elemento emerso: sono i giovani a costruire, a pensare al bello del vivere, perciò l’essere Rovigo una città di anziani non aiuta la vivacità e la bellezza.
Questa puntata della rubrica Post-It dal Polesine, ideata e condotta da Irene Lissandrin, è stata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di RovigoOggi.it, ed è possibile rivederla integralmente da questo articolo o dal canale Youtube di RovigoOggi.it dove potrete trovare anche le puntate precedenti.
Source: rovigooggi.it
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