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Coldiretti: pronti con le prime denunce contro le pratiche sleali – Il Sole 24 ORE

3′ di lettura

«La Coldiretti è pronta a presentare le prime denunce contro le pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole di fronte a una nuova forma di caporalato nei confronti degli agricoltori». Lo ha annunciato il suo presidente, Ettore Prandini, durante il suo intervento all’assemblea annuale della Coldiretti, che si è svolta a Roma il 16 dicembre. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 15 dicembre è infatti entrato in vigore il decreto legislativo in attuazione della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali, diventando così operativo lo strumento che blocca le speculazioni sul cibo sottopagato ai produttori agricoli, in un momento in cui peraltro sono costretti ad affrontare pesanti rincari dei costi. Sul sito istituzionale del ministero delle Politiche agricole è stata già attivata la pagina “Pratiche sleali” con le indicazioni e le istruzioni per presentare segnalazioni di abusi e azioni scorrette. «Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare – ha detto Prandini – con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle».

La Coldiretti si dice soddisfatta di quanto il Governo ha stanziato quest’anno nella legge di Bilancio, vale a dire 450 milioni, il 58% in più dell’anno precedente. «Sono state accolte le nostre richieste per importanti misure fiscali per le imprese e gli allevamenti – ha detto Prandini – ma anche finanziamenti per i danni provocati dal clima, il bonus verde, sostegni alle filiere agroalimentari, al grano e alla pesca, ai giovani e all’imprenditoria femminile». Quanto al Pnrr, che per l’agricoltura mette a disposizione oltre 6 miliardi di euro, il presidente ha ricordato che «come Coldiretti puntiamo sui contratti di filiera per rafforzare i rapporti tra agricoltori e trasformatori per il vero made in Italy con un budget da 1,2 miliardi. E vogliamo sostenere lo sviluppo delle foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, gli invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, la chimica verde e le energie rinnovabili utilizzando tutte le risorse a disposizione per i pannelli fotovoltaici da mettere sui tetti con consumo di suolo zero».

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Quanto alla nuova Pac, Prandini ha chiesto che il Piano strategico nazionale contenga azioni semplici da applicare che garantiscano la giusta sostenibilità economica all’attività agricola: «Ci saranno alcune filiere da accompagnare e proteggere maggiormente, a partire da zootecnia, olivicoltura e altri settori più in crisi, con una attenzione forte ai giovani». Mentre va avversato – precisa il presidente della Coldiretti – ogni tentativo di banalizzazione e omologazione del modello agricolo italiano ed europeo, dicendo quindi no ai finanziamenti alla produzione di carne in laboratorio o all’introduzione di etichette a semaforo quali il Nutriscore.

Secondo le previsioni che la Coldiretti ha presentato nel corso della sua assemblea, quest’anno il made in Italy agroalimentare di Natale raggiungerà il suo record storico sulle tavole del mondo, con l’export di vini, spumanti, dolci, formaggi e salumi che nel solo mese di dicembre raggiungerà i 4,4 miliardi di euro, in aumento dell’11%. Ad aumentare a doppia cifra è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+29%) ai panettoni (+25%), ma ad essere richiesti sono anche il caviale made in Italy, che fa segnare una crescita boom sui mercati internazionali con un +146%, e le paste farcite tradizionali come i tortellini (+4%).

Molti gli ospiti politici intervenuti all’assemblea annuale della confederazione. «Bisogna utilizzare il Pnrr per la formazione: abbiamo bisogno di agricoltori preparati, dell’agricoltura di montagna, delle aree interne. Ma anche nel settore digitale», ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. Mentre per il leader della Lega, Matteo Salvini, «negli anni passati abbiamo giocato in difesa, ora dobbiamo andare all’attacco ed essere protagonisti anche nel settore agricolo, che è fondamentale per il nostro Paese. Mi piacerebbe che l’agricoltura italiana non inseguisse gli errori degli altri, quelli dell’ideologismo ambientalista, ma si facesse inseguire». Per la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, «se difendi l’economia italiana vieni visto come meno europeista, ma la Francia, considerata molto europeista, difende i suoi interessi. La vicenda del Green deal è un’arma a doppio taglio: noi siamo per la sostenibilità ambientale ma anche per la sostenibilità economica». Infine, il presidente del M5s, Giuseppe Conti, ha ricordato che durante il primo lockdown «ci sono stati momenti difficili, giorni in cui si è temuta un’atmosfera da assalto ai forni, e voi agricoltori ci siete sempre stati, siete dei patrioti».

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