Convegno incentrato sull’innovazione tecnologica e sulla transizione verde
Gianluca Barbacovi – © foto Daniele Mosna.
Partecipata e apprezzata dai presenti l’assemblea di Coldiretti Trento tenutasi oggi al Palarotari di Mezzocorona e strutturata in una prima parte ordinaria, con le relazioni del presidente Gianluca Barbacovi e del direttore Enzo Bottos, e una seconda con gli interventi di 4 prestigiosi relatori sul tema dell’innovazione e della transizione verde.
Marco Vidale, Responsabile Commerciale IBF Servizi, ha tenuto un intervento sul tema “Il futuro è oggi: l’agricoltura di precisione tra cielo e terra”.
«Osservare la terra dallo spazio: opportunità per ambiente ed agricoltura» – è invece il tema affrontato da Roberto Battiston, Professore ordinario di Dipartimento di Fisica Sperimentale Università di Trento.
Roberto Iuppa, Professore associato di Fisica sperimentale Università di Trento ha parlato di «Intelligenza Artificiale e Big Data: la nuova frontiera dell’analisi del dato scientifico».
Ha chiuso gli interventi «scinetifici» Lorenzo Belcapo dell’Area Economica Confederazione Naz. Coldiretti con un intervento sul «portale del Socio Coldiretti: verso l’agricoltura di precisione».
Presente anche l’assessore all’agricoltura della provincia autonoma di Trento Giulia Zanotelli, intervenuta in chiusura.
Molti i temi affrontati in assemblea, dalla legge di bilancio, con l’esonero contributivo per 24 mesi a favore dei giovani under 40 anni che si iscrivono nel corso del 2021 per la prima volta nella gestione previdenziale agricola come coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
La conferma anche per il 2021 dell’esonero Irpef dei redditi dominicale e agrario dichiarati da coltivatori diretti e Iap.
Spazio poi alle filiere con l’istituzione presso il Mipaaf di un Fondo con una dotazione di 150 milioni finalizzato al sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.
Prorogato anche il bonus verde relativo a interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi nonché di realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Interessano il settore agricolo anche lo stanziamento aggiuntivo di 40 milioni per il «Fondo indigenti», istituito presso Agea per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio nazionale.
Coinvolge inoltre l’imprenditoria femminile agricola il Fondo che conta su 20 milioni per il 2020 e per il 2021 che punta a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile e massimizzare il contributo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Si tratta, come detto, di misure di primaria importanza per il settore agricolo, ma che non possono esaurirsi nella loro straordinarietà.
«C’è la necessità di condividere e realizzare progetti che siano strutturali per l’economia, in modo da rilanciare il settore primario e, di conseguenza, anche tutti gli altri», – ha affermato il presidente Barbacovi. – In questo contesto è bene ricordare l’importanza del Recovery Plan, un dettagliato programma relativo ad investimenti, piani e riforme che il Governo intende realizzare per ottenere le risorse del Recovery Fund.»
«La bozza è stata presentata per la prima volta il 9 settembre 2020 nella riunione del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei a Palazzo Chigi, – ha aggiunto il presidente. – Le missioni inserite nella bozza riguardano digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, salute, infrastrutture nel segno della sostenibilità, istruzione e ricerca, inclusione sociale e territoriale.
«A giugno di quest’anno la Commissione Europea ha approvato in via definitiva e a pieni voti il Piano italiano concedendo una prima trance di 25 miliardi di euro.
«Ora ci aspetta il periodo più difficile: quello della realizzazione. Come Coldiretti abbiamo partecipato attivamente ai tavoli di Governo avanzando tre filoni progettuali: acqua, infrastrutture e digitalizzazione.»
Sono molti i temi affrontati da Coldiretti in questi mesi che guardano al futuro prossimo del settore agricolo: la carenza di manodopera («dobbiamo continuare a batterci per la reintroduzione del voucher semplificato» le parole di Barbacovi), il blocco delle esportazioni per alcuni prodotti, i troppi prodotti stranieri sugli scaffali, la chiusura di molte attività commerciali, le tensioni geopolitiche.
Determinante resterà sempre la collaborazione dei cittadini nell’acquistare cibo «Made in Italy» e «Made in Trentino», sostenendo le nostre imprese e la nostra economia. È una risposta coerente con i valori e le tradizioni del cibo prodotto dalle nostre campagne.
«La questione della manodopera nelle campagne – ricorda Barbacovi – è stata prioritaria per il nostro settore già dai primi mesi dell’emergenza sanitaria.
«Come Coldiretti ci siamo mobilitati da subito, consapevoli che soltanto attraverso azioni concrete avremmo tutelato le nostre imprese evitando una profonda crisi del lavoro in agricoltura.
«In questo 2021 siamo nuovamente impegnati su tutti i fronti, da quello politico, con la costante battaglia per la reintroduzione del voucher agricolo semplificato, a quello normativo, con progetti importanti, alcuni già strutturati con l’Agenzia del Lavoro e con la Provincia, altri in via di definizione.»
L’assessore Giulia Zanotelli.
Lo scorso anno Coldiretti Trentino Alto Adige ha partecipato attivamente a costruire un percorso che ha visto coinvolti l’Ente Bilaterale in Agricoltura (EBTA) e l’Agenzia del Lavoro con l’obiettivo di avvicinare candidati lavoratori alle imprese Notizia importante è la proroga fino al 31 dicembre della «quarantena attiva», strumento figlio di una delle nostre grandi battaglie che ha permesso ai lavoratori provenienti dall’estero di poter svolgere da subito l’attività lavorativa richiesta, evitando il periodo di isolamento fiduciario.
Questo strumento ha consentito, in particolare ai lavoratori provenienti dalla Romania (oltre i 2/3 del totale per quanto riguarda la nostra regione), di essere operativi da subito nelle aziende agricole.
«Un’altra azione che ci ha visto protagonisti – continua Barbacovi – e che ritengo meritoria di citazione è stata l’aver concluso il rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli, che ricordo è scaduto il 31 dicembre 2019.
«Sul tema grandi carnivori, diversi sono stati gli incontri a cui abbiamo partecipato per, non solo analizzare, ma per formulare proposte concrete a ridimensionare l’annoso problema dei grandi carnivori.
«In sede Coldiretti è stato fatto il punto della situazione con l’assessore Giulia Zanotelli, il dirigente De Col e il funzionario Giovannini.
«Si tratta di attività dedicate in particolare alla tutela delle aziende zootecniche, dei gestori di alpeggi, degli apicoltori.»
«Si stima al 31 dicembre 2020 una popolazione di orsi tra 102 e 106 esemplari, e della presenza di 17 branchi di lupi, che considerata la popolazione media per branco di 7 capi, significa che anche quest’ultimi superano il centinaio di capi.
«Quello che preoccupa maggiormente sono le proiezioni da oggi ai prossimi 5 anni: si stima che per entrambe le specie, se non si dovesse intervenire, assisteremo al raddoppio dei capi.
«Oltre ad intensificare le opere di prevenzione, avendo l’assoluta cura di manutentarle, cosa che spesso non avviene, dobbiamo procedure con un’analisi, auspicabile di Ispra o Ente esterno, che dichiari il livello di sostenibilità del territorio trentino rispetto alla densità di popolazione di grandi carnivori.»
«Nel frattempo, considerato che il tempo è nemico, è assolutamente necessario prelevare tutti gli animali problematici destinandoli in territori di altri Paesi, nei casi estremi, intendendo minaccia alla incolumità delle persone o eccesso di attacchi agli animali domestici si dovrà agire con immediatezza con metodi appunto straordinari.
«Negli incontri si è parlato anche della gestione degli indennizzi per le aziende stesse, con la proposta di attività di informazione mirata, precisa e semplice, utile per chi opera nei settori maggiormente esposti (zootecnici, apicoltori, gestori di alpeggi).
«Si è approfondito il tema riguardante la presenza di altre importanti specie della fauna selvatica fra cui il cinghiale (si auspicano interventi di potenziamento del piano di controllo della specie), cormorani e nutrie.»
Sono interventi in assemblea per portare il loro saluto anche il sindaco di Mezzocorona Mattia Hauser e il presidente del Gruppo Mezzacorona Luca Rigotti.
Paolo Forno
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