Il governo ha varato un nuovo dl per contrastare le frodi sul Superbonus 110%, il messaggio di Draghi è stato chiaro: “Dimostriamo che i soldi sono spesi bene”. Arrivano nuovi controlli specifici per evitare che i fondi siano utilizzati impropriamente e potrebbe arrivare presto un “prezzario” per contenere il caro materiali.
Il Superbonus al 110% cambia ancora, ma resiste. La misura per agevolare la ripresa del settore edilizio da un lato e aumentare l’efficientamento energetico dall’altro – diventata bandiera del Movimento 5 Stelle – è oggetto di un decreto legge varato ieri dal governo Draghi: una sorta di stretta anti-frode. “Dobbiamo preservare la fiducia collettiva nella spesa pubblica e dimostrare che i soldi sono spesi bene“, avrebbe detto ieri Draghi rivolgendosi direttamente ai suoi ministri, dopo che il decreto sul Superbonus – prorogato nella manovra – è stato approvato. Insomma, il messaggio è chiaro: vanno bene le agevolazioni, gli aiuti e gli incentivi, ma bisogna assicurarsi che nessuno se ne approfitti, altrimenti si perde di credibilità.
I nuovi controlli del governo contro le frodi
Il decreto, spiegano da Palazzo Chigi, “mira a evitare le frodi relative alle detrazioni e cessioni di crediti per lavori edilizi ed estende l’obbligo del visto di conformità, previsto ora per la cessione del credito o lo sconto in fattura, anche nel caso in cui il cosiddetto Superbonus al 110% venga utilizzato dal beneficiario in detrazione nella propria dichiarazione dei redditi, tranne nei casi in cui la dichiarazione stessa sia presentata direttamente dal contribuente o tramite il sostituto d’imposta“. L’obbligo per il visto di conformità “viene inoltre esteso anche in caso di cessione del credito o sconto in fattura relativi alle detrazioni fiscali per lavori edilizi diversi da quelli che danno diritto al Superbonus al 110%“. Poi viene anche specificato che l’Agenzia delle Entrate può sospendere “fino a 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni del credito o su sconti in fattura inviate alla stessa Agenzia che presentano particolari profili di rischio, ai fini del relativo controllo preventivo“. E inoltre “viene disciplinata, razionalizzata e potenziata l’attività di accertamento e di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate, relativamente alle detrazioni e cessioni dei crediti per lavori edilizi ed ai contributi a fondo perduto“.
Il contrasto all’aumento dei prezzi dei materiali
Uno degli effetti collaterali dell’introduzione del Superbonus 110% è quello dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Prezzi che rischiano anche di essere gonfiati, visto che sono sostanzialmente a carico dello Stato. Per questo motivo il presidente del Consiglio avrebbe chiesto personalmente di arrivare ad una lista di prezzi ad hoc con i costi dei materiali, una specie di “prezzario” che regolamenti l’acquisto di quel tipo di beni. Si tratta di un’indicazione, però, non ci dovrebbe essere traccia per ora nel decreto.
Source: fanpage.it
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