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L’Agenzia delle entrate fa il punto sulla nuova agevolazione fiscale introdotta dalla Manovra 2022 per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici. Una misura valida per ora solo per il 2022, che si affianca ad altre due agevolazioni.
Le novità sui bonus edilizi 2022
Nel 2022 i contribuenti che vogliano abbattere le barriere architettoniche presenti in casa, possono accedere ad un nuovo bonus varato dalla Legge di bilancio 2022.
Si tratta di una detrazione fiscale al 75% delle spese sostenute per questo tipo di interventi, indipendentemente dalla realizzazione di ristrutturazioni più ampie. Finora infatti le spese per l’abbattimento delle barriere architettoniche erano state ricomprese nell’ambito di altri bonus edilizi. Con l’ultima finanziaria, invece, il governo ha deciso di “svincolarle” dalla realizzazione di altri interventi, prevedendo per loro uno specifico bonus fiscale.
Legge di Bilancio 2022, le misure per persone con disabilità
La guida dell’agenzia delle entrate sul bonus barriere architettoniche 2022
“La legge n. 234/2021 – si legge infatti nella Guida sulle agevolazioni per le persone con disabilità dell’Agenzia delle entrate – ha introdotto una nuova agevolazione, valida solo per le spese sostenute nel 2022, per la realizzazione di interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti”.
Il bonus “consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022”.
Come per altre agevolazioni, anche questa prevede dei tetti di spesa. La detrazione infatti, spiega il Fisco, deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:
- 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
- 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
- 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
“La detrazione – sottolinea inoltre l’Agenzia – spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito”.
Per quanto riguarda invece le modalità di fruizione del bonus, il Fisco specifica che in linea generale la detrazione “va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo”.
Come per altri bonus edilizi però, anche in questo caso il contribuente può optare per due opzioni alternative, ormai famose. Parliamo infatti della cessione del credito d’imposta ad altri soggetti, corrispondente alla detrazione spettante. E dello sconto in fattura che – lo ricordiamo – consiste in un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi agevolati.
Le altre agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Come accennato, il contribuente che sostiene le spese per eliminare le barriere architettoniche può ricorrere in realtà anche ad altre agevolazioni, che continuano a sussistere al fianco del bonus introdotto adesso.
Da un lato infatti, per queste tipologie di spese (sostenute dal 1° gennaio 2021), è possibile usufruire del Superbonus al 110%, tenendo però a mente la differenza tra lavori “trainanti” e “trainati”. “Per richiedere tale agevolazione – sottolinea infatti la guida – è necessario che questi lavori siano eseguiti congiuntamente a interventi di isolamento termico delle superfici opache o di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti”, cioè insieme agli interventi “trainanti”.
Un po’ più semplice invece il caso dell’altra agevolazione richiedibile. In questo caso infatti si tratta del classico bonus ristrutturazioni, la detrazione Irpef per ristrutturazione edilizia dell’immobile, disciplinata dall’articolo 16-bis del Tuir (comma 1, lettera e). Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili -spiega infatti la guida – è possibile fruire di una detrazione Irpef pari al:
- 50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024;
- 36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2025.
Rientrano nella categoria degli interventi agevolati:
- quelli effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche (per esempio, ascensori e montacarichi);
- i lavori eseguiti per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, siano idonei a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone con disabilità grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992.
La detrazione – conclude però il Fisco – non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% prevista per le spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento della persona con disabilità. E non si applica neanche per il semplice acquisto di strumenti o beni mobili, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità della persona con disabilità.
Foto di Ivan Samkov da Pexels
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