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Come proteggersi dai rischi del “Superbonus 110%” – Il Post

Come anticipato nel documento che accompagna la Nota di aggiornamento al Def, dovrebbe essere prorogato al 2023 il Superbonus 110%, l’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili. Il 19 ottobre il governo ha approvato il “Documento Programmatico di Bilancio” (DPB) che secondo i giornali escluderebbe dal rinnovo le villette e sarebbe concesso solo ai condomini e agli Istituti autonomi case popolari. Per diventare operativa, e per conoscerne i dettagli, però ora la proroga dovrà essere inserita nella prossima legge di Bilancio e approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre 2021. 

Il Superbonus 110 è una delle misure inserite nel cosiddetto “decreto rilancio” del 2020 per stimolare l’economia durante l’epidemia da coronavirus. Consente di detrarre dall’IRPEF – l’imposta sul reddito delle persone fisiche – il 110 per cento delle spese sostenute per specifici interventi entro certi limiti di spesa. Qui quali interventi sono inclusi nel Superbonus, come funziona la detrazione e quali certificazioni servono, spiegati.

Secondo il Corriere della Sera le richieste di lavori con Superbonus sarebbero in forte crescita, tanto che le domande sarebbero molte di più rispetto al numero delle imprese disponibili: in alcune regioni mancano materie prime e manodopera. A fronte della possibile nuova proroga, è necessario anche sapere quali possano essere i rischi legati a questi lavori di manutenzione straordinaria.

Uno dei più frequenti lavori legati al Superbonus è ad esempio il rivestimento a cappotto termico della facciata del condominio. Un intervento non sempre semplice: a seguito di errori dovuti a una sbagliata tassellatura, si possono generare danni sia in termini di durata del cappotto (fino a un possibile scollamento) che dell’estetica della facciata. Oppure ancora si possono verificare dei malfunzionamenti in un altro intervento spesso legato al Superbonus, l’impianto fotovoltaico, come ad esempio cortocircuiti che possono causare incendi.

Più in generale, sono numerosi gli imprevisti che possono rendere problematico un progetto edilizio di ristrutturazione, e non riguardano solo i comuni cittadini ma anche chi è coinvolto nei lavori. Ad esempio i professionisti legati al processo di verifica e controllo dei lavori, se comunicano agli enti preposti dati che non corrispondono a quanto previsto dalle normative per l’accesso all’incentivo, e più in generale in caso di irregolarità, rischiano sanzioni amministrative, decadenza dal beneficio fiscale, eventuale risarcimento dei danni.

A chi rivolgersi per proteggersi dai rischi

Helvetia, una compagnia di assicurazioni svizzera che esiste dal 1858 e che opera in Italia da più di 70 anni, ha previsto un’offerta assicurativa che copre dalle conseguenze indesiderate di lavori sugli immobili, che tornano utili soprattutto adesso per via delle varie agevolazioni presenti, e fra tutte il Superbonus. L’offerta è indirizzata ai singoli cittadini, alle imprese che eseguono i lavori, agli amministratori di condominio o ai proprietari di abitazioni unifamiliari che i lavori li commissionano, ma anche ai progettisti, ai responsabili di cantiere o ai professionisti incaricati di dare il “visto di conformità”.

Le offerte di Helvetia si dividono in due categorie: quelle che coprono i lavori di realizzazione delle opere di miglioramento energetico (come il cappotto termico, gli impianti di riscaldamento o quelli fotovoltaici e i serramenti) e quelle che invece offrono una garanzia sui possibili rischi negli anni successivi alla fine dei lavori.

Fanno parte del primo gruppo le polizze CAR privati e CAR Merloni (per gli appalti pubblici) coprono tutti i rischi del lavoro nel cantiere, ma anche le opere durante la loro realizzazione (compresi i danni causati da eventi atmosferici) o i danni a terzi che possono essere causati dal cantiere stesso (come ad esempio il pannello di un cappotto che si stacca dall’edificio e cade su una macchina parcheggiata).

Per quanto riguarda specificamente gli impianti si può ottenere una garanzia più estesa con la polizza Erection All Risk, che offre garanzie più specifiche per chi installa ad esempio una nuova caldaia condominiale o dei pannelli fotovoltaici: è sempre valida fino alla realizzazione dell’opera e dà la possibilità alle imprese di tutelarsi dal rischio di causare involontariamente danni sia al nuovo impianto che alla struttura preesistente.

Per quanto riguarda la seconda tipologia di offerta, legata ai rischi successivi al completamento dei lavori, la polizza Garanzia di Fornitura copre per due anni tutti i possibili problemi agli impianti efficientati grazie all’ecobonus, compresi quelli a possibili difetti dei materiali. La polizza Decennale Postuma di Helvetia si applica invece a quei lavori di ristrutturazione che sono intervenuti sulle strutture: copre per dieci anni da eventuali gravi difetti delle strutture stesse, conseguenza di lavori realizzati male. La polizza Rimpiazzo e Posa in Opera garantisce invece le stesse coperture della Decennale Postuma, ma solo per il nuovo cappotto termico.

Oltre alle polizze di copertura dei rischi Helvetia offre a chi accede ai benefici del Superbonus anche la possibilità di cedere il proprio credito d’imposta per gli interventi di miglioramento energetico: il credito al 110 per cento a 5 anni viene acquistato subito da Helvetia al 102 per cento. È possibile usufruire di questa offerta solo per progetti con valore minimo di 300.000 euro.

Source: ilpost.it

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