Risparmiare sul climatizzatore grazie a tetto e pareti verdi. Scegliere questa soluzione permette infatti di ridurre la temperatura interna di tre gradi e di abbattere quasi il 50% del flusso termico grazie all’ombreggiamento e alla traspirazione delle piante. A certificare il risultato uno studio dell’Enea che ha stimato anche i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 per la climatizzazione estiva. Vantaggi in termini di mantenimento della temperatura, e quindi di riduzione dei consumi energetici che si registrano anche in inverno, grazie alla funzione di isolamento svolta dalle piante. E il Fisco premia chi sceglie questa soluzione con l’ecobonus del 65%.
Piante grasse sul tetto
L’Enea nell’ambito del progetto “Infrastrutture ‘verdi’ per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e la qualità del microclima nelle aree urbane”, ha verificato che le coltri vegetali messe a copertura del solaio e delle pareti esterni dell’edificio prototipo presso il Centro Ricerche della Casaccia, sono in grado di mantenere le temperature superficiali al di sotto dei 30°C. Si possono quindi quindi di evitare le forti variazioni termiche che si verificano a livello delle superfici di tetti e pareti privi di vegetazione, che raggiungono picchi di temperatura di oltre 50°C nelle ore più calde. Per il prototipo sono state impiegate sul tetto piante grasse più adatte all’uso grazie alle radici poco profonde, all’efficiente utilizzo dell’acqua, alla tolleranza della siccità. A queste sono state aggiunte anche anche delle graminacee.
Vite americana sulle pareti
Sulle facciate di sud-est e sud-ovest dell’edificio, invece, i ricercatori hanno impiegato la Parthenocissus quinquefolia, nota come “vite americana”, un rampicante che resiste bene sia al caldo che al freddo. In questo caso hanno rilevato che le temperature superficiali della parete verde sono fino a 13°C inferiori rispetto alla facciata spoglia, con una riduzione dei flussi termici verso l’interno di circa 7 kWh/m² e un abbattimento delle emissioni fino a 1 kg di CO2/m² per il minore consumo di energia elettrica.
“I dati preliminari – spiega Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica – fanno supporre che si possa ottenere una riduzione dei consumi elettrici di circa 2 kWh/m². Mediamente questo si traduce in un risparmio di energia elettrica di circa 200 kWh per la climatizzazione estiva di un’abitazione di 100 m², tenuto conto di una temperatura di comfort dell’ambiente interno non superiore a 26°C”.
Il taglio della bolletta
La copertura vegetale agisce tutto l’anno come isolante termico, ma gli effetti maggiori si verificano nel periodo primavera-estate quando le piante agiscono anche come estrattore naturale di calore dall’ambiente.
Sulla base dello studio Enea, arrivare ad avere del 35% della superficie urbana dell’Unione europea (oltre 26 mila km²) permetterebbe di ridurre la domanda di energia per il raffrescamento estivo di edifici pubblici, residenziali e commerciali fino a 92 TWh l’anno, con un valore attuale netto (VAN) di oltre 364 miliardi di euro, e di evitare le emissioni di gas serra equivalenti a 55,8 milioni di tonnellate di CO2 l’anno, considerando che la climatizzazione estiva rappresenta circa il 30% dei consumi complessivi con un trend in crescita.
I bonus fiscali
Di base chi decide di coprire i fabbricati con tetti verdi ha diritto alla detrazione del 36% su una spesa massima di 5.000 euro, se ci si limita al semplice intervento di un giardiniere. Per installazioni più rilevanti e che coinvolgono l’intera struttura in un obiettivo di risparmio energetico è invece possibile ottenere l’ecobonus del 65%. In questo caso il progettista deve certificare i risultati raggiunti e presentare la pratica all’Enea.
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