Lanciata nel 2008, l’iniziativa che permette di comprare “case a 1 euro” sta spopolando in Italia e in tutta Europa. Soprattutto nell’ultimo anno, giornali e agenzie hanno riportato moltissime notizie a riguardo, ma sappiamo veramente come funziona il progetto?
Comprare case a 1 euro significa impegnarsi nella rinascita di alcuni piccoli borghi italiani a rischio spopolamento: i giovani, infatti, sono alla ricerca di un lavoro e si spostano nelle grandi metropoli, lasciando questi piccoli paesi abbandonati a sé stessi.
Solitamente le “case a 1 euro” sono degli immobili da ristrutturare, ma grazie agli attuali incentivi e bonus casa, è possibile tirare fuori una bellissima villetta spendendo la cifra minima necessaria.
Ecco come funziona l’iniziativa che permette di comprare “case a 1 euro”: chi può acquistare gli immobili, quali sono gli obblighi, come inviare la richiesta e quali sono i Comuni che hanno aderito al progetto. Guida completa.
Comprare case a 1 euro: come funziona
Partita da un piccolo paesino della Sicilia, l’iniziativa comprare “case a 1 euro” si sta diffondendo sempre di più in Italia e anche all’estero (in Spagna, Croazia, Germania e Regno Unito). Ma come funziona?
Il sogno di acquistare un immobile è ricorrente sia tra i giovani che sperano di lasciare presto la casa dei genitori, sia tra gli adulti che puntano a cambiare completamente la propria vita. Molto spesso i prezzi degli immobili sono piuttosto elevati, soprattutto se si cercano particolari condizioni: giardino, posto auto, e altri comfort vari.
Tuttavia, l’iniziativa “case a 1 euro” consente di acquistare un immobile piuttosto vecchio e da ristrutturare al prezzo simbolico di 1 euro: solitamente si tratta di piccoli Comuni a rischio spopolamento.
Una volta acquistato l’immobile, è necessario rispettare dei tempi prestabiliti per l’avvio dei lavori di ristrutturazione: si dovranno acquistare materiali e servizi direttamente dalle realtà locali (da artigiani, muratori, carpentieri, ecc.), in modo da far girare interamente l’economia del piccolo paese.
Così facendo, si riusciranno a salvare moltissimi piccoli borghi che altrimenti rimarrebbero spopolati e abbandonati e si riesce a dare – al tempo stesso – visibilità a piccoli angoli di paradiso situati nella nostra penisola.
Comprare case a 1 euro: quali sono le agevolazioni per la ristrutturazione?
Se hai intenzione di comprare “case a 1 euro” e impegnarti nei lavori si ristrutturazione dell’immobile, devi sapere che esistono moltissime agevolazioni e bonus casa che si possono sfruttare per risparmiare sulle spese.
Per esempio, grazie al bonus restauro hai a disposizione un budget massimo da spendere per ottenere una detrazione fiscale di ritorno. Oppure, sfruttando il più conosciuto Superbonus 110% puoi trasformare un vecchio immobile in una casa degna di nota, che non passerà sicuramente inosservata.
C’è poi il bonus ristrutturazione, che permette di ottenere una detrazione fiscale pari al 50% delle spese sostenute, entro un limite di spesa massima pari a 96.000 euro: utile nel caso si intendano eseguire interventi non ammessi singolarmente nel bonus 110%.
Infine, esistono numerosi bonus per ammobiliare e sistemare gli interni dell’abitazione: tra gli altri il bonus mobili ed elettrodomestici, per rinnovare l’interno dell’abitazione risparmiando il 50% dei soldi spesi.
Comprare case a 1 euro: quali sono i requisiti
Arriviamo ora a definire quali sono i requisiti che permettono di accedere ai bandi comunali per comprare “case a 1 euro”: non solo gli italiani, ma anche gli stranieri hanno la possibilità di acquistare un immobile al prezzo simbolico di 1 euro per impegnarsi nella ristrutturazione.
Solitamente i requisiti di accesso variano da Comune a Comune, ma esistono delle condizioni di base per accedere al progetto “case a 1 euro”.
Possono comprare questi immobili sia i privati cittadini italiani o extra comunitari, sia le ditte individuali con progetti di sviluppo e realizzazione di immobili ad utilizzo turistico o recettivo. Non sono fissati limiti reddituali o patrimoniali: tutti possono accedere a questa iniziativa.
È importante rispettare i termini per l’effettuazione della ristrutturazione e della rivalutazione (entro un anno), e quelli per l’avvio della ristrutturazione (entro due mesi dall’ottenimento dei permessi) per non perdere l’occasione di sistemare un’abitazione acquistata a prezzo agevolato.
Le spese notarili, le volture e l’accatastamento saranno a carico dell’acquirente, così come i costi di ristrutturazione. Il piano di ristrutturazione può variare da 6 mesi a 2 anni, in modo prestabilito.
Comprare case a 1 euro: quali Comuni lo permettono
Partita da un piccolo paese della Sicilia, a Salemi (Trapani) nel 2008, l’iniziativa che consente di comprare “case a 1 euro” si è presto diffusa inizialmente nel Sud della nostra penisola, per poi raggiungere anche moltissimi piccoli borghi del Nord Italia.
Ad oggi è possibile acquistare case a 1 euro in tutta Italia (o quasi): dai piccoli paesini di montagna in Valle D’Aosta, alle cittadine affacciate sul mare della Sardegna, passando per i piccoli comuni di Roma, Firenze, Como, e molti altri ancora.
La lista delle “case a 1 euro” che si possono acquistare in questo momento è disponibile – e costantemente aggiornata – direttamente dalla pagina ufficiale dell’iniziativa.
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