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Condominio al mare, possibile il Superbonus per il proprietario che non ha un impianto di riscaldamento? – La Repubblica

La nomativa in materia di Superbonus per quel che riguarda la tipologia di immobili che possono essere riqualificati dal punto di vista energetico, la tipologia dei lavori e i diritti dei condomini è rimasta inalterata a partire dall’entrata in vigore del decreto Rilancio, il 19 maggio 2020. L’Agenzia delle entrate ha fornito le prime indicazioni applicative con la circolare 24 dell’agosto 2020 e successivamente con la circolare 30 del 22 dicembre 2020. Requisiti tecnici per gli interventi e modalità delle asseverazioni sono invece in vigore dal 6 ottobre 2020. Alla luce di tutto questo le indicazioni del geometra condominiale e dell’ingegnere della ditta che il condominio ha interpellato sono entrambe errate. Il fatto che il condominio non sia dotato di un  impianto di riscaldamento centralizzato, infatti, non impedisce di usufruire del Superbonus, come peraltro indicato espressamente dalle Entrate con la risposta 60 del 28 settembre 2020 nella quale si affrontava, appunto, il caso di un condominio con solo impianti autonomi.

E anche se il suo apprtamento non è dotato di caldaia da diritto all’agevolazione, e quindi a non pagare i lavori condominiali optando per la  cessione del credito, in quanto l’intervento condominiale viene effettuato, appunto, sulle parti comuni, ossia pareti e tetto, per cui lei ha diritto alla detrazione in qualità di proprietario dei beni comuni, a prscindere di avere o meno un appartamento riscadlato. peraltro  avrebbe lo stesso diritto anche se invece che proprietario di un appartamento fosse proprietario solo di un immobile commerciale, box o cantina, ad esempio, come indicato dalle Entrate con la circolare 24/2020, in quanto l’agevolazione spetta in qualità di condomino. Non c’è alcuna incertezza su questo né alcun rischio di perdere l’agevolazione. Ha diritto all’agevolazione anche se chiede che il suo appartamento venga escluso dai lavori, se con la coibentazione delle altre pareti e del tetto si raggiunge il risultato previsto, e lo stesso ovviamente il suo vicino. In sostanza non perdete il diritto all’agevolazione anche se rinunciate al vantaggio del cappotto, che se fatto a norma ovviamente non causa alcun aumento di umidità ma migliora la vivibilità dell’appartamento e anche il suo valore commerciale, Chiaramente se la ditta non è in grado di eseguire il lavoro, paventa incovenienti come l’umidità e possibili “ritorsioni” da parte dell’Agenzia delle entrate perchè le norme sono confuse, meglio rivolgersi ad altri.   

Source: repubblica.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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