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È possibile sanare un abuso edilizio con
interventi successivi alla scadenza dei termini per il
condono? L’autorità preposta alla tutela
paesaggistica può subordinare il nulla osta a prescrizioni
eseguite dopo il termine ultimo previsto per il
condono? Quali sono i limiti della sanatoria
rispetto agli interventi finalizzati all’armonizzazione
paesaggistica?
Condono edilizio e modifiche postume: interviene la
Cassazione
A queste domande ha risposto la Corte di
Cassazione con la sentenza n. 6285 del 17
febbraio 2025, che conferma un principio
consolidato relativo alle norme speciali sul
condono edilizio: l’abuso edilizio può essere
sanato solo se, entro il termine fissato dalla normativa, l’opera
risulti conforme ai requisiti
richiesti per l’ottenimento della sanatoria
straordinaria. Ogni intervento successivo
volto a conformare l’immobile ai parametri normativi, inclusi
quelli di carattere estetico-paesaggistico, non può essere
preso in considerazione ai fini della sanatoria.
La vicenda trae origine da un ordine di
demolizione di un’opera abusiva, confermato in sede
esecutiva nonostante il tentativo del ricorrente di opporsi
invocando l’applicazione del condono edilizio. L’istanza di
sanatoria si basava su
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