Per valutare l’eventuale superamento del limite massimo di
cubatura condonabile, qualora l’abuso edilizio sia
stato realizzato in esecuzione di un disegno unitario, è necessario
fare riferimento alla unitarietà dell’immobile o
del complesso immobiliare, senza dare rilevanza alla suddivisione
dell’opera in più unità abitative.
Questo perché la presentazione di plurime istanze di
condono a fronte di un complesso immobiliare unitario
rappresenta un frazionamento artificioso
finalizzato all’elusione dei limiti volumetrici
imposti dalla normativa di riferimento.
Presentazione plurime domande di condono: no all’elusione dei
limiti volumetrici
A ribadirlo è il Consiglio di Stato, con la
sentenza
del 20 gennaio 2025, n. 396, con la quale ha respinto
il ricorso per l’annullamento dei provvedimenti di diniego di
condono edilizio, relativi alla presentazione di ben dodici
distinte domande di sanatoria, ciascuna riferita a una singola
unità abitativa di un edificio multipiano, e che invece avrebbero
dovuto essere considerate nel loro insieme come volte ad ottenere
la sanatoria dell’intero edificio.
Ricordano i giudici che, ai sensi
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