Il rispetto dei termini imposti dalla normativa sul
condono edilizio per l’ultimazione delle
opere è un fattore imprescindibile per poter usufruire
della sanatoria.
In particolare, affinché un nuovo immobile possa dirsi ultimato
è necessario che, entro i termini di legge, risultino completati i
muri perimetrali nonché tutte le coperture
superiori, incluso il solaio. Se invece si tratta di opere
interne a edifici già esistenti, il concetto di ultimazione
dell’opera è legato alla funzionalità del
manufatto.
In ogni caso, per considerare l’opera conclusa ai fini della
sanatoria, è fondamentale poterne attestare l’esistenza in termini
strutturali, e poterne identificare in modo inequivoco la natura e
la tipologia.
Condono edilizio: il concetto di ultimazione delle opere
A ribadire il concetto è il Consiglio di Stato
con la sentenza del
12 aprile 2024, n. 3361, con cui ha rigettato il
ricorso per l’annullamento della revoca di tre istanze di condono
edilizio, inizialmente accolte dall’Amministrazione
interessata.
Nello specifico, il ricorrente ha presentato tre richieste
di condono ai
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