“Accogliamo con soddisfazione la proroga degli incentivi relativi a Ecobonus e Sismabonus. Riteniamo che questo prolungamento fosse indispensabile considerate le difficoltà iniziali nell’implementare la misura, a causa della complessità dell’argomento, i numerosi dubbi interpretativi e i chiarimenti che si sono susseguiti. Confidiamo che questa diluizione dei tempi possa contribuire a ridurre la difficoltà lavorativa attuale dovuta alla indisponibilità delle materie prime come i materiali isolanti e il ferro per cemento armato e delle attrezzature necessarie come il ponteggio. Questa problematica, oltre a prolungare i tempi dei lavori, ha causato un aumento smisurato dei prezzi e sta incidendo in modo pesante anche su tutte le opere edili tradizionali non interessate dei bonus”.
Questo il commento di Giovanni Gennari, presidente di Confartigianato Edilizia Parma, circa la recente proroga al 2023 del Superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico o le migliorie delle caratteristiche antisismiche negli edifici.
Intanto però, non si fermano i rincari delle materie prime che, secondo l’ufficio Studi di Confartigianato, ad agosto hanno fatto registrare un aumento del 31,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Si tratta di una pesante ipoteca sulla ripresa soprattutto per i piccoli imprenditori ai quali gli aumenti di prezzo delle commodities non energetiche costano, a livello nazionale, su base annua, 46,2 miliardi – ha spiegato Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Parma – .Altro tema da non sottovalutare è quello della mancanza di personale specializzato. Nel primo semestre di quest’anno c’è stato un forte aumento delle assunzioni e a fare da traino è proprio il settore edile, ma oggi è sempre più critico il reperimento di manodopera specializzata sia nell’edilizia che nella manutenzione degli edifici: 43,7%, quasi sei punti superiore al 37,8% di un anno prima”.
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