(Teleborsa) – La proroga e l’estensione del superbonus al 110% ci saranno. Lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, intervenendo al video forum di Italia Oggi e Class CNBC sul tema “Superbonus 110% per l’efficientamento energetico”. Il Superbonus è “una misura efficace, può essere semplificata, ampliata, prorogata ma e’ una delle misure più interessanti prodotte in questa legislatura. Il primo obiettivo è il risparmio energetico, tralascio la parte sisma bonus il cui effetto di messa in sicurezza del patrimonio edilizio è sotto gli occhi di tutti”.
“Dal 2008 – ha ricordato Patuanelli – la crisi del comparto edilizio è stata motore di una crisi complessiva del paese, visto che l’edilizia è settore trainante per l’Italia”. Il Movimento 5 Stelle “chiede che la misura sia prorogata al 2023 per tutte le tipologie di intervento – ha proseguito – e che lo si faccia nel minore tempo possibile per dare certezza agli investimenti. Il Premier Draghi ha dato garanzia su questo e il gesto di prevedere già oggi che eventuali risparmi sulla dotazione finanziaria oggi prevista servano per prorogare la misura significa che la direzione è quella e che la proroga ci sarà”. “E’ chiaro che la destinazione naturale della proroga dovrebbe essere la Legge di Bilancio – ha concluso – e certamente là ci sarà, ma noi chiediamo che sia fatto prima e chiediamo l’allargamento alla platea delle imprese turistico ricettive. Al di là della aliquota – ha concluso il ministro – il vero elemento cardine della misura è la cedibilità del credito, che può essere esportato in tutte quelle norme che prevedono la creazione di un credito di imposta”.
In audizione davanti alle commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive, il Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa ha sottolineato che “l’obiettivo principale del superbonus del 110% è migliorare dal punto di vista della sicurezza e dell’efficienza energetica con lavori di qualità lo stato del nostro patrimonio immobiliare”. Si tratta – ha detto Spaziani Testa – di un’incentivo importante, che può migliorare davvero, specie se esteso nel tempo, la sicurezza dei nostri immobili e la loro efficienza energetica (che si unisce ad altri incentivi altrettanto importanti spesso dimenticati ma che per fortuna il Parlamento ha prorogato fino a tutto il 2021 dal bonus facciate agli incentivi per gli interventi di ristrutturazione edilizia). Però se vogliamo davvero migliorare il nostro patrimonio edilizio” serve “l’estensione minimo alla fine del 2023” e “contestualmente modifiche, miglioramenti e correttivi alla normativa”
Il Superbonus del 110% è stato “pensato per la riqualificazione del residenziale” che è “certamente una priorità”, ma “dobbiamo tenere presente che le famiglie e i condomini sono soggetti non dotati della professionalità che invece hanno gli attori-investitori del settore. Se vogliamo che questa riqualificazione del patrimonio sia davvero un indirizzo strategico del Paese dobbiamo coinvolgere gli investitori professionali” e prevedere “se non questo ma qualche incentivo” simile “su tutte le tipologia di immobili che oggi di fatto non beneficiano di Superbonus, uffici, negozi, hotel, insomma tutti gli edifici” come “ospedali, scuole, alcuni pubblici, altri privati”. Così Silvia Rovere, presidente di Assoimmobiliare-Confindustria in audizione sul Superbonus del 110% davanti alle commissioni riunite Ambiente e Attivita’ Produttive della Camera.
“Abbiamo una situazione degli uffici che sono tra i più inquinati in Europa, siamo il Paese purtroppo che ha meno riconvertito gli edifici ad esempio direzionale. Le due cose vanno insieme perchè la maggior parte di questi edifici non residenziali sono nei fondi immobiliari nelle società immobiliari. Pensare di ristrutturare il patrimonio pubblico e privato solo attraverso incentivi a famiglie e condomini non è sufficiente”, rileva Rovere che chiede di fare un “passo in avanti”.
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