A garantire lo stato legittimo di un immobile e
quindi la possibilità di procedere alla
ristrutturazione di un appartamento dopo aver
presentato la CILA non può essere
semplicemente il certificato di abitabilità o le
eventuali risultanze catastali.
Conformità urbanistica ed edilizia: l’abitabilità non
basta
Lo chiarisce ancora una volta il TAR Lazio
con la sentenza
del 20 novembre 2023, n. 17270, con la quale ha
respinto il ricorso contro il divieto imposto da un Comune di
iniziare i lavori di ristrutturazione in un
appartamento in quanto il progetto presentato con la CILA non
corrispondeva allo stato di fatto dell’immobile, con la
presenza di un vano in più rispetto a quanto autorizzato.
Secondo la ricorrente, la CILA non poteva essere respinta in
quanto avrebbe comprato l’appartamento in questo stato e su di esso
il Comune aveva rilasciato una licenza di
abitabilità; inoltre su questo vano sarebbe stata
pendente un’istanza di condono, motivo per cui l’Amministrazione
sarebbe stata a conoscenza dell’abuso.
La sentenza del TAR
Sulla questione il
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