28 aprile 2021
(Redazione Nextville)
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza contiene una serie di provvedimenti con poche rinnovabili, scarsa elettrificazione nei trasporti, semplificazioni poco chiare e poca attenzione all’efficienza energetica.
Queste, in estrema sintesi, le principali critiche che il Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), in rappresentanza di 25 associazioni e di oltre 3mila imprese del settore, muove al PNRR presentato dal Governo.
Per quanto riguarda le rinnovabili, le criticità principali riguardano la mancata accelerazione da imprimere alle installazioni per poter sperare di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, anche alla luce del recente innalzamento degli obiettivi in sede europea.
Obiettivi che, per essere traguardati, dovrebbero avere come target intermedi al 2025 circa 26 GW di solare e 7 GW di eolico (stime di FREE). Numeri ben superiori a quelli previsti nel PNRR, in cui risultano 2 GW nell’agrivoltaico, 2 GW nelle comunità energetiche (oltretutto solo per Comuni al di sotto di 5.000 abitanti), 0,2 GW per l’offshore e 2,5 miliardi di mc di biometano (una minima frazione rispetto ai 70 attualmente utilizzati di gas naturale).
“Sono questi — commenta Livio de Santoli, presidente del Coordinamento FREE — i numeri, che sembrerebbero sbagliati — e che rappresentano il 15-25% del necessario — se non fosse che provengono dal Governo.”
Pesantemente trascurato anche l’ambito dell’efficienza energetica, che si limita all’efficientamento degli edifici pubblici (1,23 miliardi di euro), alla riqualificazione energetica e antisismica dell’edilizia residenziale privata e pubblica (10,26 miliardi di euro, tra Ecobonus e Sismabonus). Per quanto riguarda il Superbonus 110%, secondo FREE nel PNRR “si sovrastimano le risorse necessarie limitandole nel tempo e, opponendosi a proroghe, di fatto viene lasciato nell’incertezza un intero settore, questione tanto più grave visto che è l’unica misura effettiva prevista per l’efficienza energetica”.
Con il risultato che dagli interventi di efficienza energetica ci si attende un risparmio pari a 0,32 Mtep e 0,98 MtCO2 a regime, assai lontano dal risultato da raggiungere al 2030, pari ad almeno 30 Mtep.
Per quanto riguarda, infine, le previste semplificazioni degli iter autorizzativi, il Coordinamento FREE plaude alla creazione della cabina di regia alla Presidenza del Consiglio. Al contempo, però, si rileva anche una sovrapposizione di ruoli tra il Comitato interministeriale per la transizione ecologica, al quale però non partecipa il Ministero della Cultura, e una struttura apposita presso la Presidenza del Consiglio in raccordo con il Dipartimento Affari Giuridici e coordinata dal Ministro della pubblica amministrazione. Creando così così ben tre organismi con competenze sovrapponibili, e senza peraltro essersi occupati di limitare l’intervento delle Soprintendenze (uno dei principali freni allo sviluppo delle FER) alle sole aree vincolate.
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