Alla fine del mese di novembre la spesa affidata con contratti
pubblici ha superato i 405 miliardi di euro nel 2024. Si tratta di
un dato assai rilevante che poi dovrà diventare il valore degli
appalti e delle concessioni concretamente eseguite nei prossimi
anni. Com’è noto, nel mese di dicembre il Governo si appresta ad
adottare il decreto correttivo del Codice dei contratti che, per
quanto rilevante, non stravolge l’impostazione del decreto
legislativo n. 36 del 2023, come invece avvenne per il precedente
Codice del 2016. Tutto ciò rassicura gli operatori che vedranno
modificati gli articoli sui quali si è concentrato il dibattito di
dottrina e giurisprudenza in questi primo anno di piena entrata in
vigore della normativa generale sui contratti. Eppure alcuni nodi
non vengono sciolti dal decreto correttivo. Proviamo ad esaminarne
un paio.
L’intelligenza artificiale nel ciclo di vita del contratto
pubblico
L’articolo 30 del codice prevede che per migliorare
l’efficienza, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti
provvedano, ove possibile, ad automatizzare le
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