Una cosa è certa: dal prossimo correttivo approvato dal
Consiglio dei Ministri e bollinato dalla Ragioneria Generale dello
Stato (RGS), il D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei contratti) ne uscirà
profondamente rinnovato (se non riformato).
La riforma della riforma
Una riforma della riforma del 2023 che prevede:
- 58 articoli modificati;
- 1 articolo sostituito (193 “Procedure di affidamento”);
- 3 nuovi articoli (82-bis “Accordo di collaborazione”; 225-bis
“Ulteriori disposizioni transitorie”; 226-bis “Disposizioni di
semplificazione normativa”); - 19 allegati modificati;
- 1 allegato sostituito (V.2 “Modalità di costituzione del
Collegio consultivo tecnico (Articolo 215, comma 1)”); - 3 nuovi allegati (I.01 “Definizioni dei soggetti, dei
contratti, delle procedure e degli strumenti”; II.2-bis “Modalità
di applicazione delle clausole di revisione dei prezzi (articolo
60, comma 4-ter)”; II.6-bis “Accordo di collaborazione (articolo
82-bis, comma 3)”).
Ricordiamo che il correttivo nasce dall’esigenza di
razionalizzare e semplificare ulteriormente la disciplina vigente,
tenendo conto delle principali esigenze rappresentate dagli
stakeholders del settore, nonché delle richieste, presentate in
sede europea, di modifica e integrazione di taluni istituti
giuridici introdotti, al fine sia di scongiurare sia
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