Sono tante le modifiche al nuovo Codice dei
Contratti Pubblici che vanno accolte con favore, anche se
rimangono ancora punti irrisolti o situazioni che destano non poche
perplessità.
Codice Appalti 2023: OICE sulle modifiche approvate
È questa in sintesi la valutazione dell’OICE in relazione allo
schema di decreto
legislativo approvato in Consiglio dei Ministri, a
correzione del d.Lgs. n. 36/2023, un corpus consistente di
modifiche e integrazioni che andranno a incidere sul testo in
vigore da soltanto un anno e mezzo circa.
Sicuramente positivi l’apertura al mercato, i
sistemi di contenimento dei ribassi di cui bisogna verificare gli
effetti e l’innalzamento a 2 milioni di lavori per l’obbligo di
BIM, mentre di segno opposto sono i commenti sull’assenza
dell’anticipazione per i progettisti, sulla soglia fiduciaria
confermata a 140mila euro e sulle mancate modifiche all’appalto
integrato.
Irrisolte anche le questioni sui parametri previsti all’allegato
I.13 e quelle sull’applicazione della revisione
prezzi ai progettisti.
Le valutazioni positive
“Abbiamo molto apprezzato il metodo seguito questa volta dal
Ministero che ci ha coinvolti
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