Widget Image
Posts Popolari
Seguiteci anche su:

HomeCategorieEco BonusCosa finanzieranno gli interventi previsti dal fondo complementare al Pnrr – Fondazione Openpolis

Cosa finanzieranno gli interventi previsti dal fondo complementare al Pnrr – Fondazione Openpolis

Come ormai noto, l’Italia è la principale beneficiaria dei fondi europei stanziati nell’ambito del programma Next generation Eu. A seguito dell’approvazione da parte delle istituzioni europee del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) infatti nel nostro paese arriveranno circa 190 miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti. A queste risorse il governo ne ha affiancate altre attraverso un fondo complementare istituito con il decreto legge 59/2021.

€ 30,6 mld le risorse del fondo complementare stanziate dal governo.

Questi fondi serviranno a dare attuazione al piano nazionale complementare al Pnrr (Pnc) con il quale il governo si pone due obiettivi. Da un lato mettere a disposizione ulteriori risorse per alcune delle misure contenute nel piano, dall’altro finanziare nuovi interventi inizialmente non previsti.

Recentemente sul portale Italia domani è stata aperta una nuova sezione dedicata al Pnc. In particolare sono stati caricati 3 file grazie ai quali è possibile ricostruire l’elenco delle misure previste, il loro cronoprogramma e il relativo quadro finanziario. Certamente questo può essere letto come un passo avanti significativo in tema di trasparenza, anche se arriva a distanza di oltre 8 mesi dall’istituzione del fondo.

I dati sul fondo complementare

Un primo elemento da rilevare per quanto riguarda questi dati è che le misure previste dal Pnc sono 30 in totale. Ma 6 di queste fanno riferimento a interventi già previsti dal Pnrr e rappresentano quindi un’integrazione delle risorse stanziate. Si tratta in particolare di:

  • servizi digitali e cittadinanza digitale (350 milioni);
  • servizi digitali e competenze digitali (250 milioni);
  • tecnologie satellitari ed economia spaziale (800) milioni);
  • transizione 4.0 (5 miliardi);
  • piani urbani integrati (210 milioni);
  • ecobonus e sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici (4,5 miliardi).

Altre 24 misure invece rappresentano interventi esclusivi non previsti dal piano. Tenendo presente questa distinzione, possiamo osservare che la missione maggiormente interessata è la 3 (infrastrutture per una mobilità sostenibile) che raccoglie 9 investimenti. Seguono la missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo) con 6 interventi e le missioni 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) e 5 (Inclusione e coesione) con 5 misure ciascuna.

GRAFICO

FONTE: elaborazione openpolis su dati governo
(ultimo aggiornamento: mercoledì 2 Febbraio 2022)

Relativamente al quadro finanziario invece, possiamo osservare che le 2 voci più consistenti riguardano misure di cofinanziamento di interventi previsti nel Pnrr. In particolare la quota più consistente di risorse è destinata al piano Transizione 4.0. La seconda voce di spesa più significativa riguarda invece l’incremento delle risorse messe a disposizione per ecobonus e sismabonus. Al terzo posto troviamo la prima delle misure finanziate dal Pnc in via esclusiva. Cioè gli interventi per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (2 miliardi).

GRAFICO

FONTE: elaborazione openpolis su dati governo
(ultimo aggiornamento: mercoledì 2 Febbraio 2022)

Tra le misure che riceveranno una parte cospicua di fondi, da segnalare anche gli interventi a favore delle aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 (circa 1,8 miliardi) e gli interventi per il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali (oltre 1,5 miliardi).

Il quadro delle scadenze e qualche criticità di interpretazione

Così come per le misure previste dal Pnrr anche per gli interventi definiti dal fondo complementare è stato delineato un cronoprogramma che prevede il conseguimento, entro il 2026, di diversi adempimenti intermedi e finali. Tuttavia in questo caso la struttura è leggermente diversa.

Non essendo infatti i fondi del Pnc vincolati alle valutazioni della commissione europea la struttura assegnata alle scadenze è leggermente diversa. Non esiste una distinzione tra “milestone” e “target”, così come non è prevista una classificazione tra scadenze di “rilevanza europea” (cioè gli adempimenti su cui la commissione esprime le proprie valutazioni) e adempimenti di rilevanza esclusivamente italiana.

Al netto di queste differenze possiamo osservare che complessivamente le scadenze del Pnc da conseguire tra il 2022 e il 2026 sono 255. In generale il 2022 sarà un anno particolarmente intenso. Gli adempimenti da conseguire infatti saranno 94, di cui 25 entro il primo trimestre, 29 entro il secondo, 17 entro il terzo e 23 entro il quarto.

GRAFICO

FONTE: elaborazione openpolis su dati governo.
(ultimo aggiornamento: mercoledì 2 Febbraio 2022)

94 le scadenze previste dal Pnc da completare nel 2022.

Questi numeri tuttavia presentano alcune criticità interpretative. In primo luogo infatti, non essendo presente una distinzione tra milestone e target non è possibile “pesare” le diverse scadenze tra quelle meno rilevanti e quelle invece più significative, se non attribuendo un valore in via del tutto arbitraria.

Vi sono poi anche ulteriori criticità. Come abbiamo detto infatti 6 voci del fondo complementare prevedono l’erogazione di fondi a integrazione di misure già previste dal Pnrr. In questo caso però gli interventi indicati nel Pnc presentano una sola voce all’interno del file “obiettivi” in cui non sono indicati né anno né trimestre di completamento previsto. Evidentemente in questo caso si fa riferimento alle milestone e ai target già indicati nel Pnrr. Il fatto comunque che per queste misure sia stata inserita una scadenza anche all’interno del file relativo al Pnc pone dei dubbi sulle effettive tempistiche con cui verranno erogate tali risorse. Se insieme a quelle previste dal Pnrr o in via autonoma.

Un altro elemento critico riguarda la misura legata agli investimenti relativi alla ricostruzione post-sisma. In questo caso infatti una stessa scadenza sembra essere indicata due volte, seppur con codici identificativi diversi (rispettivamente PNC-B.1.1-9 e PNC-B.1.2-17).

I file con le misure e quello con le scadenze hanno una diversa strutturazione.

A ciò si aggiunge la diversa struttura con cui sono stati impostati i file “Descrizione programmi” e “Obiettivi”. In alcuni casi infatti i programmi sono suddivisi in più sub-investimenti. È il caso ad esempio degli interventi relativi alle aree terremotate. Tale struttura però non viene ricalcata pedissequamente dal file relativo agli obiettivi. In questo caso infatti, per alcune misure, sono individuati dei sub-investimenti ed è a questi che le scadenze sono legate. Tuttavia di tali sub-investimenti non c’è traccia nel file relativo alla descrizione dei programmi.

Presentano questa criticità le misure:

  • Pnc-C.2 “Rinnovo delle flotte di bus, treni e navi verdi – Navi” (3 sub-investimenti);
  • Pnc-C.4 “Rinnovo del materiale rotabile e infrastrutture per il trasporto ferroviario delle merci” (2 sub-investimenti);
  • Pnc-C.5 “Strade sicure – Messa in sicurezza e implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel A24-A25” (3 sub-investimenti);
  • Pnc-E.1 “Salute, ambiente, biodiversità e clima” (5 sub-investimenti);
  • Pnc-G.1 “Costruzione e miglioramento padiglioni e spazi strutture penitenziarie per adulti e minori” (2 sub-investimenti).

Per quanto questa diversa strutturazione tra i 2 file non comporti un’oggettiva impossibilità nell’associare le diverse misure con le scadenze relative, la mancanza dei “sub-investimenti” nel quadro finanziario non permette di individuare in maniera puntuale le risorse assegnate a queste sottomisure. Il che rende il quadro meno chiaro e più difficile da interpretare.

Anche se le difficoltà di interpretazione che abbiamo evidenziato possono apparire di poco conto, emerge ancora una volta il fatto che dal punto di vista della trasparenza e della chiarezza delle informazioni ci sia ancora molto da fare. Per questo rinnoviamo il nostro appello al governo per un maggiore impegno su questo fronte. A maggior ragione su un settore in cui il controllo delle istituzioni Ue sarà meno pervasivo e di conseguenza il rischio di spreco di denaro o di mancato rispetto dei tempi più alto.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Scarica i dati in formato Csv o interroga le API

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico “OpenPnrr” realizzato nell’ambito delle attività di analisi sul piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo approfondimento sugli interventi previsti dal piano e sullo stato di avanzamento delle misure (vedi tutti gli articoli). Nei prossimi mesi pubblicheremo anche un’apposita piattaforma in cui sarà possibile consultare tutte le informazioni disponibili. I dati dei nostri open data possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

Foto: palazzo ChigiLicenza

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

Per richiedere la consulenza professionale, clicca sul banner.

Rate This Article:
No comments

leave a comment