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Cos’è il Nadef 2021: dal Superbonus 110 alla riforma dell’Irpef, tutte le misure – idealista.it/news

La crescita del Pil italiano ha superato le aspettative e si apre una stagione di riforme dal 2022 al 2024: dalla conferma di misure quali il Superbonus 110, l’assegno unico per i figli, gli ammortizzatori sociali e l’alleggerimento del carico fiscale. Sono queste alcune delle misure a cui accenna la Nota di aggiornamento al Def 2021 appena approvata dal Consiglio del Ministri, che anticipa la presentazione della Legge di Bilancio in Parlamento il prossimo 20 ottobre. Scopriamo insieme le previsioni per l’economia italiana e tutte le misure che ci attendono.

Nota di aggiornamento al Def 2021: Pil italiano in ripresa

E’ un ritratto che fa ben sperare quello che emerge dal quadro tracciato dalla Nota di aggiornamento al Def 2021, presentato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco. Ecco in particolare tutti gli aspetti considerati secondo la Nota:

  1. Pil: Il primo semestre dell’anno in corso ha registrato un recupero del Prodotto Interno Lordo (PIL) nettamente superiore alle attese. Ad un lieve incremento nel primo trimestre (0,2 per cento sul periodo precedente) è infatti seguito un aumento del 2,7 per cento nel secondo. Si prevede che il terzo trimestre segnerà un ulteriore recupero del PIL, con un incremento sul periodo precedente pari al 2,2 per cento. Pur ipotizzando una progressione dell’attività economica più contenuta negli ultimi tre mesi dell’anno, la previsione di crescita annuale del PIL sale al 6,0 per cento, dal 4,5 per cento del quadro programmatico del DEF 2021.
  2. Vaccinazioni: Parallelamente al rallentamento dei nuovi contagi, le vaccinazioni sono arrivate a coprire con due dosi il 78,1 per cento della popolazione di età superiore ai 12 anni. Dato il recente ritmo giornaliero delle somministrazioni e dato l’annuncio dell’obbligatorietà del ‘green pass’ per tutti i lavoratori, l’obiettivo di completa copertura vaccinale di almeno l’80 della popolazione over 12 dovrebbe essere conseguito nei prossimi giorni. Si può pertanto ipotizzare che durante il periodo autunnale non debbano essere disposte restrizioni di rilievo su mobilità e contatti sociali.
  3. Occupazione: Coerentemente con l’andamento del prodotto, nel primo semestre l’occupazione ha registrato un notevole recupero. In luglio, il numero di occupati secondo l’indagine sulle forze di lavoro risultava superiore del 2,5 per cento al minimo raggiunto a inizio anno, pur restando inferiore dell’1,4 per cento al livello precrisi. L’input di lavoro misurato secondo la contabilità nazionale (ULA) nel primo semestre ha segnato un recupero solo lievemente superiore a quello del PIL, il che suggerisce che gran parte del guadagno di produttività registrato dai dati 2020 sia stato mantenuto nell’anno in corso.
  4. Inflazione: Il 2021 è anche stato sinora contrassegnato da una ripresa dell’inflazione, meno accentuata che in altre economie avanzate ma pur sempre significativa. L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), dopo un calo medio dello 0,2 per cento nel 2020, nei primi otto mesi di quest’anno è aumentato mediamente dell’1,2 per cento sul corrispondente periodo del 2020, trainato dal rimbalzo dei prezzi dei prodotti energetici. Non vi sono per ora evidenze di un ampliamento del processo inflazionistico in Italia.
  5. Deficit: Il deficit previsto per quest’anno è ora cifrato in un 9,4 per cento del PIL, in discesa dal 9,6 per cento registrato nel 2020 secondo i dati diffusi dall’Istat il 22 settembre. La nuova stima per il 2021 è nettamente inferiore all’11,8 per cento previsto nel DEF. Il profilo del deficit nel prossimo triennio è anch’esso nettamente più basso in confronto alla previsione programmatica del DEF, giacché l’indebitamento netto del 2022 scende dal 5,9 per cento al 4,4 per cento del PIL, quello del 2023 passa dal 4,3 per cento al 2,4 per cento, e nel 2024 si arriva al 2,1 per cento del PIL anziché al 3,4 per cento previsto nel DEF.
  6. Debito pubblico: Venendo al debito pubblico, la proiezione aggiornata di finanza pubblica comporta una discesa del rapporto tra debito lordo e PIL dal picco del 155,6 per cento raggiunto nel 2020 al 153,5 per cento quest’anno. Si tratta di un risultato molto positivo in confronto al 159,8 per cento previsto nel DEF, che riflette sia la dinamica del PIL sia quella del fabbisogno di cassa delle AP. Il rapporto debito/PIL scenderebbe poi di circa dieci punti percentuali nel prossimo triennio, arrivando al 143,3 per cento del PIL nel 2024.

Legge di Bilancio 2022-2024, le misure del Governo

Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consentirà di coprire le esigenze per le ‘politiche invariate’ e il rinnovo di svariate misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si interverrà sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”. Questo è quanto si legge nella nota introduttiva alla Nadef 2021. Ecco in particolare su quali aspetti si orienterà la politica economica del prossimo triennio.

Superbonus 110: Si legge tra le righe del Nadef la volontà di mantenere attive le politiche a favore dell’incentivo all’efficientamento energetico degli edifici, anche se non si fa specifico riferimento ai diversi bonus legati alla casa e a come e se verranno affiancari al Superbonus 110.

Sistema Sanitario Nazionale: Con la prossima Legge di Bilancio 2022-2024 sarà rafforzato il sistema sanitario nazionale, al fine di migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione. Risorse aggiuntive saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici e al rifinanziamento delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente, tra cui missioni di pace, taluni fondi di investimento e il rinnovo di alcune politiche in scadenza.

Asili nido: l’obiettivo è quello di assicurare che almeno il 33 per cento della popolazione di bambini residenti ricompresi nella fascia di età da tre a 36 mesi possa usufruire nel 2026 del servizio su base locale. Per quanto concerne, invece, i servizi sociali erogati a livello locale dai Comuni, l’intervento legislativo che sarà incluso nella Legge di Bilancio si propone di orientare gradualmente l’utilizzo del Fondo di solidarietà comunale, già incrementato dalla legge di bilancio 2021 e genericamente dedicato al potenziamento dei servizi sociali, verso l’obiettivo di servizio di un assistente sociale ogni 6.500 abitanti. Infine, saranno introdotte misure volte a potenziare il trasporto scolastico di studenti disabili delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Politica di bilancio espansiva:  Ipotizzando che il grado di restrizione delle attività economiche e sociali legato al Covid-19 si vada via via riducendo, l’intonazione della politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019. Si può prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti. A partire dal 2024, la politica di bilancio mirerà a ridurre il deficit strutturale e a ricondurre il rapporto debito/PIL intorno al livello precrisi entro il 2030. La legge di Bilancio avrà come obbiettivo la riduzione dell’indebitamento netto dal 9,4 per cento previsto per quest’anno al 3,3 per cento del PIL nel 2024. Rispetto al DEF, l’obiettivo di deficit per il 2022 scende dal 5,9 per cento del PIL al 5,6 per cento.

Politica fiscale: gli interventi che il Governo intende adottare determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del PIL nell’anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle PMI e per la promozione dell’efficientamento energetico e dell’innovazione. Si avvia inoltre la prima fase della riforma dell’Irpef e degli ammortizzatori sociali e si prevede che l’assegno unico universale per i figli sia messo a regime.

Crescita del Pil: Nello scenario programmatico il tasso di crescita del PIL è pari al 4,7 per cento quest’anno per poi moderare al 2,8 per cento nel 2023 e all’1,9 per cento, invariato rispetto allo scenario tendenziale, nell’anno finale della previsione. Con riferimento al prossimo anno, si prevede prudenzialmente che l’accelerazione del ritmo di crescita insita nello scenario programmatico non anticipi ulteriormente il momento del recupero dei livelli pre-crisi rispetto a quanto atteso in base allo scenario tendenziale, che già lo anticipa di un trimestre rispetto al DEF, ponendolo nel secondo trimestre del 2022. In particolare, in linea con l’impostazione del DEF, il peso degli investimenti sul totale dell’attività economica si conferma in aumento lungo tutto l’orizzonte di previsione fino a risultare prossimo al 21 per cento del PIL nel 2024. Si prevede inoltre un effetto espansivo robusto, ancorché di entità più contenuta, sulla spesa per consumi finali delle famiglie.

Mercato del lavoro: Sul fronte del mercato del lavoro, la maggiore espansione del Pil genera un aumento dell’input di lavoro e consente una riduzione più accentuata del tasso di disoccupazione, che arriva ad attestarsi al 7,7 per cento a fine periodo.

Nota di aggiornamento al Def 2021: le riforme del Pnrr

Con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il Governo intende anche affrontare i problemi macroeconomici evidenziati dalla Commissione Europea e rispondere alle Raccomandazioni specifiche per paese rivolte all’Italia nel 2019 e nel 2020. In questo senso si individuano tre strategie: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale, nell’ambito delle quali si sviluppano tre tipologie di riforme:

Riforme orizzontali: d’interesse traversale a tutte le Missioni del Piano, sono interventi strutturali volti a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività e, di conseguenza, il clima economico del Paese. Il Piano ne individua due: la riforma della PA e la riforma del sistema giudiziario. Entrambe sono articolate in diversi obiettivi da realizzare entro il 2026.

Riforme abilitanti: interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali; tali riforme includono la legge sulla concorrenza, la legge delega sulla corruzione, il federalismo fiscale (da attuare entro marzo 2026) e la riduzione dei tempi di pagamento della PA (entro il 2021) e del tax gap (entro il 2022).

Riforme settoriali: basate su modifiche normative in specifici ambiti. In particolare, politiche per la famiglia (quali l’assegno unico per i figli che verrà irreggimentato dal 2022), politiche per il lavoro, il reinserimento nell’occupazione tramite decontribuzione e progetti individuali, accompagnamento alla pensione per coloro a cui manchino meno di 60 mesi dalla maturazione del diritto alla pensione, la costituzione del Fondo per la riqualificazione professionale dei lavoratori in Cig. Previsto anche un pacchetto di riforme dell’istruzione che riguarda, in particolare, sia le modalità di reclutamento dei docenti sia il sistema degli istituti tecnici e professionali e dell’università, con particolare attenzione alle classi di laurea e ai corsi di dottorato. Si prevede anche un programma di potenziamento dei trasporti, e misure dedicate ad ambiente ed energia coerenti con l’agenda 2030, con la riduzione degli ostacoli alla diffusione dell’idrogeno, le misure contro il dissesto idrogeologico, la sicurezza dei ponti,  la gestione dei rifiuti, la strategia nazionale per l’economia circolare ed i criteri ambientali per gli eventi culturali.

I provvedimenti collegati alla legge di Bilancio 2022-2024

A completamento della legge di Bilancio 2022-2024 verranno infine collegati i seguenti Ddl:

• DDL recante “legge quadro per le disabilità”.

• DDL di revisione del Testo Unico dell’ordinamento degli enti locali.

• DDL delega riforma fiscale.

• DDL delega riforma giustizia tributaria.

• DDL riordino settore dei giochi.

• DDL su revisione organica degli incentivi alle imprese e potenziamento,

razionalizzazione, semplificazione del sistema degli incentivi alle imprese del

Mezzogiorno”.

• DDL su disposizioni per lo sviluppo delle filiere e per favorire l’aggregazione tra

imprese.

• DDL di revisione del d. lgs. 10 febbraio 2010, n. 33 (codice della proprietà

industriale).

• DDL per l’aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e

sicurezza nei luoghi di lavoro.

• DDL in materia di titoli universitari abilitanti (cd. DDL “lauree abilitanti”),

AC2751 – AS2305.

• DDL “Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, AS2318.

• DDL recante misure di attuazione del Patto per la salute 2019-2021 e per il

potenziamento dell’assistenza territoriale.

• DDL “delega recante principi e criteri direttivi per il riordino della disciplina

degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico, di cui

al decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288″.

• DDL “Delega al Governo per il coordinamento e il graduale aggiornamento della

fascia anagrafica di riferimento delle politiche giovanili nonché misure per la

promozione dell’autonomia e dell’emancipazione dei giovani”.

• DDL di delega per la riforma del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102

(“Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell’articolo

1, comma 2, lettera i), della legge 7 marzo 2003, n. 38″).

• DDL “Sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti”.

• DDL “Legge sulla montagna”.

• DDL in materia di riforma della magistratura onoraria.

• DDL “Valorizzazione del sistema della formazione superiore e della ricerca”.

• DDL “Legge annuale sulla concorrenza 2021”.

Source: idealista.it

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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