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Cossato, ora si paga l’accesso all’archivio e alle pratiche edilizie – La Stampa

La decisione della giunta Moggio di far pagare l’accesso agli atti e ai documenti di archivio (10 euro per ogni pratica estratta) e le pratiche edilizie ha scatenato una polemica al Consiglio comunale di Cossato dell’altra sera. Una decisione dettata dalla carenza di personale e dalla necessità di adeguarsi a ciò che già avviene in altri Comuni. «Capisco che il Comune voglia far cassa, ma far pagare anche le pratiche legate all’ordinaria amministrazione di una casa è un freno allo sviluppo della città – ha detto il consigliere di minoranza Stefano Revello del gruppo Controcorrente -. Cossato ha sempre adottato una politica differente, per dare il servizio ai cittadini avrei implementato il personale se quello presente è carente per il carico di lavoro che c’è».

Per Roberto Galtarossa di Italia Viva la soluzione è potenziare la digitalizzazione dell’archivio, in modo che le ricerche siano già semplici e veloci e non serva più personale: «È un diritto di un cittadino che acquista una casa conoscerne la situazione, l’accatastamento e così via. Per accedere agli Ecobonus e ai vari incentivi è obbligatorio avere la conformità urbanistica e l’accesso agli atti serve per regolarizzare le situazioni. Non tutti i Comuni lo fanno pagare. I permessi di costruire sono pochi ormai, ma le pratiche più veloci come la Comunicazione di inizio lavori sono numerose».

L’assessore Cristian Bernardi ha risposto che l’introduzione del pagamento serve anche ad avere risorse da investire per proseguire la digitalizzazione dell’archivio: «A questo scopo finora sono stati investiti 50 mila euro e si è arrivati agli Anni 80. È vero che ci sono Comuni che chiedono meno per gli atti, ma ce ne sono anche che chiedono di più: noi ci siamo attestati su cifre accettabili». Per Galtarossa, però, non è giusto far pagare la digitalizzazione dell’archivio a chi richiede l’accesso agli atti: «La digitalizzazione è un costo della collettività». Anche Alessandro Cavalotti, del gruppo di minoranza Pd, ha votato contro dicendo che in questo provvedimento vede poca empatia verso i cittadini in un momento di difficoltà economica. Anche i costi delle concessioni cimiteriali, fissi da 10 anni, sono stati ritoccati.

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