Come sarà il 2022 per l’industria delle costruzioni? Si dovrebbe assistere a una sostanziale tenuta del mercato in cui la forte perdita del segmento delle attività di manutenzione dovrebbe essere compensata dal forte slancio delle opere pubbliche stimolate dai fondi del PNRR. Lo afferma l’Osservatorio Congiunturale delle Costruzioni a cura del Centro Studi Ance.
Manutenzione giù, PNRR sù
La manutenzione nel corso del 2022 dovrebbe assestarsi attorno a -8.5%, prevede Ance. Un forte calo dovuto a due fattori. Da un lato il ridimensionamento di alcuni bonus, leggi il Bonus Facciate. Dall’altro le prestazioni delle opere pubbliche dovute a progetti del PNRR cantierizzati. Dietro queste opere le cifre sono decisamente di rilievo. Il presidente di Ance Gabriele Buia così riflette: “dei 220 miliardi di risorse del Pnrr, 108 miliardi passano per il mondo delle costruzioni, dalla grande infrastruttura al piccolo intervento. Ci sentiamo responsabili di questo grande cambiamento, ma per riuscirci bisogna correre e far funzionare al meglio la macchina”.
Globalmente le cifre 2022 per il settore costruzioni si dovrebbero assestare attorno a +0,5%. Una cifra su cui grava l’incognita del caro materiali e del caro energia. Insomma, curva piatta su cui pesa positivamente un bell’anno come è stato il 2021.
Il 2021 per le costruzioni
Tre le cifre chiave: produzione, occupazione e ore lavorate. Gli investimenti nel settore, infatti, sono cresciuti del +16,4% nel 2021 con numeri da record: produzione +24,3%, occupazione +11,8%, ore lavorate +26,7%. Un anno quasi irrepetibile grazie soprattutto a un paio di bonus. Globalmente il settore delle costruzioni ha rappresentato oltre un terzo della tanto sbandierata crescita del PIL che è stato pari a 6,5% nel 2021.
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