“Per ora, gli effetti della variante Omicron sono soltanto economici, o quasi. I dati sulla variante sono scarsi, ma la preoccupazione generale ha già fatto crollare le Borse e in particolare i titoli delle imprese che più di altre risentirebbero di ulteriori periodi di chiusura. Come successo già altre volte, quando le Borse avevano temuto un peggioramento della pandemia, ne hanno risentito particolarmente i settori economici e le aziende che potrebbero essere danneggiate da eventuali restrizioni: come ha scritto il Sole 24 Ore, il settore dei viaggi ha perso l’8,7 per cento, il settore bancario il 6,8 per cento e quello delle auto il 6 per cento”. E’ l’allarme che lancia, intervistata da Adnkronos/Labitalia, la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, sugli effetti economici della variante Omicron.
“Le preoccupazioni per la diffusione della variante Omicron -continua Danieli- arrivano peraltro in un momento in cui in Europa i nuovi casi stanno salendo notevolmente: già prima di venerdì molti analisti temevano che la nuova ondata europea avrebbe rischiato di rallentare la ripresa economica”.
“È una preoccupazione che ha espresso per esempio il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che venerdì a un convegno ha detto che il peggioramento della situazione sanitaria in Europa porta conseguenze oggi difficili da anticipare, anche se gli indicatori di breve periodo continuano a essere nel complesso favorevoli. Di fronte a questa situazione non c’è alternativa al completamento della campagna vaccinale”, spiega la leader degli industriali di Udine.
E sulla manovra economica del governo Danieli sottolinea che ” guardiamo il dettaglio non può essere definita soddisfacente, ma va considerata come una fase di transizione attraverso l’apertura di nuove prospettive che il nostro governo in sinergia con le opportunità del Pnrr riuscirà a garantirci. Dobbiamo attendere che l’intera attività riformista messa in campo prenda forma per poter giudicare. Siamo comunque sulla strada giusta”.
Nel provvedimento del governo, dice, “ciò che a mio avviso segna un passo importantissimo per il nostro paese è che per la prima volta si parla di riduzione del costo dello Stato. Ovvio è che 8 mld non sono una gran cifra per l’Italia, ma segnano una direzione intrapresa verso il fare quello che è necessario per il Paese. Questo ci fa ben sperare riguardo alla prossima legge delega che dovrà portarci alla tanto attesa riforma fiscale”.
Secondo la leader degli industriali di Udine, “in generale si denota una apprezzabile riduzione dei bonus (no al cashback, riduzione del bonus facciate, restringimento dei criteri di ottenimento della detrazione del 110%…) a vantaggio dello stanziamento per la riduzione del caro bolletta per esempio e al posticipo delle discussioni su plastic tax e sugar tax”.
(Adnkronos – Lavoro)
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