Presentato al ministro per lo Sviluppo economico un documento con una serie di proposte per far ripartire il settore moda
Negozi aperti nelle zone rosse, dal lunedì al venerdì, eventualmente con fasce orari o su appuntamento, con personale sottoposto a tampone e quindi locali “Covid free”. Obiettivo salvaguardare l’economia delle attività commerciali, in attesa del completamento del piano vaccinale, garantendo la salute pubblica. È questa una delle proposte avanzate da Unimpresa Moda contenute in un documento che è stato presentato al ministro per lo Sviluppo economico mercoledì scorso, durante la riunione del Tavolo tessile moda. Secondo Unimpresa Moda questa misura rappresenta un germoglio «per far rifiorire il decoro urbano che, a causa delle chiusure ad intermittenza, si è ridotto ad un arido ed incolore deserto e che va ripristinato, anche per contribuire al benessere spirituale della collettività, che ben può essere considerato un valido coadiuvante del stesso rimedio vaccinale».
Unimpresa Moda ha chiesto, poi, nell’ambito di un piano emergenziale, di riproporre il credito d’imposta sui canoni di locazione degli esercizi commerciali, prevista nella legge di conversione del decreto Ristori e, poi, di estendere alla filiera moda (anche commercio al dettaglio) il credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino, osservando che la soglia minima del 30% della perdita di fatturato per l’accesso ai contributi si appalesa come penalizzante. Tra le altre richieste, l’introduzione di un’aliquota agevolata temporanea del 10% e di detrazioni fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili); il sostegno per il pagamento dei canoni di locazione e delle utenze fino al 31 dicembre 2021; la liquidità alle imprese senza merito creditizio; estendere la Cassa integrazione alle imprese del commercio anche con un solo dipendente; sospendere la scadenza dei titoli di credito e dei pagamenti per avvisi bonari e accertamento fino al 31 dicembre 202; sospendere i mutui e i leasing finanziari fino al 31 dicembre 2021; bloccare le procedure di recupero giudiziale del credito fino al 31 dicembre 2021.
«Unimpresa Moda confida molto nell’attenzione del Governo Draghi verso la filiera moda, anche attraverso il prezioso strumento del Tavolo tecnico nazionale sul tessile, che consente di dare voce al grande patrimonio nazionale costituito dalle migliaia di artigiani, di microimprese e pmi, senza il cui apporto l’Italia non deterrebbe il primato europeo della produzione del settore. La filiera moda, pertanto, merita, da un lato, assistenza per affrontare il presente e, dall’altro, sostegno per mirare al futuro, attraverso, rispettivamente, un piano emergenziale tempestivo e un programma progettuale di rilancio, che non si limiti a questa fase critica, ma diventi sistematico, mediante un preliminare distinguo in seno alla filiera della moda, tra le imprese manifatturiere e quelle commerciali del tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori» si legge nel documento di Unimpresa Moda. Documento che contiene, inoltre, un programma progettuale di rilancio fondato su strategicità della filiera moda, formazione, digitalizzazione, innovazione, reshoring e promozione, sostenibilità.
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