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Cresce il prezzo del gas e del riscaldamento: ecco le alternative – Immobiliare.it – NEWS110

Il prezzo del gas continua ad aumentare e di conseguenza anche il costo per
riscaldare le abitazioni e anche gli immobili ad uso ufficio o commerciali.

I due gas più utilizzati sono il metano che viene
distribuito attraverso una rete di tubazioni e il Gpl destinato
all’utilizzo in luoghi in cui la rete non è presente e si presenta in forma
liquida o semiliquida. Sono entrambe definiti gas naturali.

Il primo motivo dell’aumento dei prezzi del gas si può ricondurre alla
guerra tra Russia e Ucraina, e al fatto che i primi produttori al mondo di gas
naturale, di cui il 90% è metano, sia proprio la Russia.

Le sanzioni che l’Ue ha deciso di imporre alla Russia per condannare l’atto
bellico ha avuto risvolti negativi sul mercato del gas, si teme a breve una
totale interruzione dell’erogazione da parte di Putin e per questo l’Europa, e
l’Italia in primis, sta correndo ai ripari.

La diversificazione delle fonti di energia è un tema non nuovo ma di certo
oggi più urgenti che mai. Diversificare le fonti di energia è divenuta l’unica
possibilità per continuare ad avere i nostri comfort e a produrre come prima,
anche senza avere il gas naturale.

Bisogna rimpiazzare quindi il gas ad uso domestico. Ma a cosa serve il gas
nelle abitazioni?

Uso del gas naturale nelle abitazioni

Il gas è utilizzato nelle nostre abitazioni come combustibile per
produrre energia termica. L’energia termica è necessaria per

  • riscaldare gli ambienti;
  • produrre acqua calda sanitaria- Acs;
  • cuocere il cibo.

A questo punto se il gas naturale di importazione sta per esaurirsi è
importante sollecitare il cambiamento verso altre fonti di energia per
risparmiare denaro ma anche per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Come ridurre il consumo di gas domestico per riscaldare

Per ridurre l’utilizzo di questo combustibile riuscendo comunque ad avere
una casa sempre ben calda e confortevole si possono attuare due progetti edili:

  • isolare bene l’edificio esternamente grazie a interventi di riqualificazione energetica, rifacimento delle facciate e posa del cappotto termico. Questi interventi sono promossi dal Governo che offre Ecobonus e Superbonus fino al 2025.
  • modificare gli impianti termici e indirizzarci verso nuove fonti di energia. Esistono infatti combustibili alternativi primi tra tutti sono le biomasse: pellet, legna e cippato. Installare impianti a biomassa può essere una soluzione economicamente vantaggiosa, soprattutto in realtà rurali.
  • convertire l’energia elettrica in energia termica per il riscaldamento.

L’energia elettrica è una fonte inesauribile e green che può essere
utilizzata al posto del gas per produrre energia termica. Per farlo è
necessario installare un impianto che sappia tramutare l’energia in energia
termica.

Si possono scegliere

  • pannelli radianti elettrici e i termoconvettori elettrici. In questo caso il rapporto tra energia termica prodotta e energia elettrica consumata è 1:1 per 1 kWh elettrico consumato viene prodotto 1 kWh termico.
  • installare pompe di calore, si tratta di macchine tecnologicamente avanzate in grado di prelevare calore dall’ambiente esterno, trasportarlo all’interno e concentrarlo fino alla temperatura giusta per ottenere il comfort degli ambienti vissuti.

Come ridurre il gas nella produzione di acs

L’Acqua calda sanitari si può produrre con l’impianto installato per il
riscaldamento.

  • Con biomasse anche se il combustibile solido ha più inerzia termica, e non si adatta alla produzione in istantaneo: l’impianto deve essere concepito con un accumulo di termico – un bollitore – in più quello per l’Acs che verrà riscaldato durante il periodo di accensione del riscaldamento.
  • Con la pompa di calore: anche in questo caso è richiesto l’accumulo. Il bollitore servirà per avere acqua calda in istantaneo. Sono bollitori piuttosto grandi quindi si consiglia di predisporre un locale per le pompe di calore.
  • con energia fotovoltaica. Il metodo forse più semplice per ottenere acqua calda per uso domestico è quella di avere un impianto di accumulo che sfrutti l’energia prodotta dal sole. Si consiglia di installare un buon impianto con un bollitore ampio, e di gestirlo tramite un sistema domotico che sia in grado di ottimizzare i consumi e indirizzare nella direzione giusta le extra produzioni di energia.

Gas per la cucina

Per finire, al consumo di gas domestico è di certo legata la cucina. Per cucinare il cibo si usa al 90% ancora una cucina a gas. Si si decide di cambiare energia il problema è facilmente risolvibile. Esistono infatti sia piastre elettriche sia piastre ad induzione, sempre più diffuse per una questione di design, di praticità e di sicurezza. Si ricorda che per utilizzare le piastre a induzione occorre utilizzare pentole adeguate e che le piastre consumano molta energia elettrica, e ha bisogno di potenza oltre i 6 kw. In un contesto rurale si può optare anche per l’uso di biomasse, ma non è proponibile per chi vive in città per una questione di spazio di stoccaggio e di sicurezza.

di Giovanna Ferraresi

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

I commenti su questo articolo non dovranno contenere quesiti di natura tecnica.

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